Classe di letteratura - volume 3A

15 20 e lo accoglie lo sguardo che ignora, col bacio che sa, ma perdona. Ella cuce; nell ombra romita non s ode che l ago e l anello: ecco, l ago fra le agili dita ripete, Stia caldo, sia bello! Ella prega: un lungo alito d avemarie con un murmure lene ella prega; ed un eco soave ripete, Sia buono, stia bene! 15 ignora: dimentica (le assenze del fratello). 16 col bacio perdona: perché chi ama davvero comprende e perdona tutto. 17 romita: solitaria. 18 l anello: il ditale (toscanismo). Giovanni Pascoli con la sorella Maria e il cagnolino Gulì, Castelvecchio Pascoli, 1900 ca. 20 Stia caldo, sia bello: evidentemente la sorella cuce degli indumenti per il poeta. 22 murmure lene: il mormorio sommesso tipico di chi prega a bassa voce, quasi tra sé e sé; sia il sostantivo sia l aggettivo sono latinismi. 23 un eco soave: l eco interpreta il significato, l intenzione delle preghiere di Maria. DENTRO IL TESTO Più che una sorella Quasi una figura sacra Il dinamismo descrittivo I contenuti tematici «Tra Giovanni e Maria Pascoli vi furono rapporti intensamente affettuosi, e più volte il poeta confessò di pensare alla sorella come a una madre consolatrice o di sentirsene padre; a sua volta Maria si preoccupò del fratello con una cura così vigile ed esclusiva che finì per isolarlo da ogni altro rapporto affettivo (Melotti). La lirica, che nasce proprio da questi sentimenti, è scritta nell ottobre-novembre 1895, nel periodo cioè in cui si sposa l altra sorella, Ida: un matrimonio che viene percepito dal poeta come un tradimento del «nido familiare. Per questo essa costituisce un documento eloquente dello stato di incertezza psicologica di Pascoli, che esaspera ulteriormente il carattere maniacale del proprio vincolo familiare, caricando la sorella superstite Maria di valori affettivi e di compiti protettivi. Il poeta fa della sorella una figura circonfusa di un alone quasi sacrale, in qualche modo assimilandola alla Vergine Maria: non è casuale la struttura ternaria del v. 3, ella dolce ella grave ella pia, nel quale vengono ripresi due aggettivi, dolce e pia, attribuiti alla Madonna in una delle più note preghiere mariane, il Salve Regina; la stessa struttura è ribadita dal trinomio verbale del v. 4, corregge conforta consiglia, che configura azioni tipiche, all interno della tradizione cattolica, dell intervento mariano nella vita del fedele. Come la madre di Gesù, la sorella del poeta ha preservato la propria verginità, ponendosi inoltre al servizio della famiglia d origine, di cui rappresenta una sorta di vestale. Le scelte stilistiche Di Maria l autore offre un ritratto non fermo, bensì in movimento. Sono le azioni a caratterizzare la sua figura e a far trapelare, agli occhi del lettore, i sentimenti che la animano: essa si esprime in gesti d affetto (vv. 5-8), interessandosi alla pensosità di Giovanni in maniera materna (l abbraccia / pensoso, vv. 5-6) e offrendogli sostegno e conforto (dunque non è solo sorella o figlia, come si dice al v. 2, ma qui soprattutto madre, v. 1); cerca di non far pesare al fratello la propria tristezza quando egli si allontana da casa (vv. 9-12); conserva per il suo ritorno i cibi migliori, non lo rimprovera per l assenza e perdona maternamente i suoi difetti (vv. 1316). Infine Maria compie due azioni tipiche del mondo femminile nella società contadina: cuce (vv. 17-20) e recita il rosario (vv. 21-24). Ma entrambe queste attività sono finalizzate allo stesso scopo: il benessere e la serenità del fratello Giovanni nell atmosfera ovattata del «nido . In tal modo la figura di Maria si definisce attraverso una descrizione non statica, bensì dinamica. L AUTORE / GIOVANNI PASCOLI / 417

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Dal secondo Ottocento al primo Novecento