Classe di letteratura - volume 3A

115 120 125 130 135 140 145 150 «Sì, sì, qualcosa ce l hai in testa, ragazzo mio! Qualcosa che non c era prima. Chi va coi zoppi, all anno25 zoppica . «C è che sono un povero diavolo! ecco cosa c è! . «Be ! che novità! e non lo sapevi? Sei quel che è stato tuo padre, e quel che è stato tuo nonno! Più ricco è in terra chi meno desidera . Meglio contentarsi che lamentarsi . «Bella consolazione! . Questa volta il vecchio trovò subito le parole, perché si sentiva il cuore sulle labbra:26 «Almeno non lo dire davanti a tua madre . «Mia madre Era meglio che non mi avesse partorito, mia madre . «Sì , accennava27 padron Ntoni, «sì, meglio che non t avesse partorito, se oggi dovevi parlare in tal modo . Ntoni per un po non seppe che dire: «Ebbene! , esclamò poi, «lo faccio per lei, per voi, e per tutti. Voglio farla ricca, mia madre! ecco cosa voglio. Adesso ci arrabattiamo colla casa e colla dote di Mena; poi crescerà Lia, e un po che le an nate andranno scarse28 staremo sempre nella miseria. Non voglio più farla questa vita. Voglio cambiare stato,29 io e tutti voi. Voglio che siamo ricchi, la mamma, voi, Mena, Alessi e tutti . Padron Ntoni spalancò tanto d occhi, e andava ruminando quelle parole, come per poterle mandar giù. «Ricchi! , diceva, «ricchi! e che faremo quando saremo ricchi? . Ntoni si grattò il capo, e si mise a cercar anche lui cosa avrebbero fatto. «Fare mo quel che fanno gli altri Non faremo nulla, non faremo! Andremo a stare in città, a non far nulla, e a mangiare pasta e carne tutti i giorni . «Va,30 va a starci tu in città. Per me io voglio morire dove son nato ; e pensan do alla casa dove era nato, e che non era più sua si lasciò cadere la testa sul petto. «Tu sei un ragazzo, e non lo sai! non lo sai! Vedrai cos è quando non potrai più dormire nel tuo letto; e il sole non entrerà più dalla tua finestra! Lo vedrai! te lo dico io che son vecchio! . Il poveraccio tossiva che pareva soffocasse, col dor so curvo, e dimenava tristamente il capo: « Ad ogni uccello, suo nido è bello . Vedi quelle passere? le vedi? Hanno fatto il nido sempre colà, e torneranno a farcelo, e non vogliono andarsene . «Io non sono una passera. Io non sono una bestia come loro! , rispondeva Ntoni. «Io non voglio vivere come un cane alla catena, come l asino di compare Alfio, o come un mulo da bindolo,31 sempre a girar la ruota; io non voglio morir di fame in un cantuccio, o finire in bocca ai pescicani . «Ringrazia Dio piuttosto, che t ha fatto nascer qui; e guardati dall andare a morire lontano dai sassi che ti conoscono. Chi cambia la vecchia per la nuova, peggio trova . Tu hai paura del lavoro, hai paura della povertà; ed io che non ho più né le tue braccia né la tua salute non ho paura, vedi! Il buon pilota si prova alle burrasche . Tu hai paura di dover guadagnare il pane che mangi; ecco cos hai! Quando la buon anima di tuo nonno32 mi lasciò la Provvidenza e cinque bocche tarino addossato a un muro esterno dell abitazione. 25 all anno: entro un anno. Noi diciamo: Chi va con lo zoppo impara a zoppicare . 26 si sentiva il cuore sulle labbra: le parole gli venivano direttamente dal cuore, 230 / IL SECONDO OTTOCENTO spontanee. Avere il cuore sulle labbra significa essere franco, sincero. 27 accennava: faceva di sì con la testa. 28 un po che le annate andranno scarse: solo che le annate (cioè i guadagni di un anno) risultino scarse. 29 stato: condizione di vita. 30 Va: va (imperativo). 31 bindolo: è un apparecchiatura che, mos- sa da un asino, un mulo o un cavallo, solleva l acqua dai pozzi. 32 nonno: in realtà il bisnonno di Ntoni.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento