VINCENT VAN GOGH

VINCENT VAN GOGH L esistenza del pittore Vincent van Gogh (Zundert 1853-Auvers-sur-Oise 1890) è segnata da forti sofferenze psichiche. Figlio di un pastore calvinista, abbandona gli studi per lavorare in una casa d aste a Londra. Dopo una crisi mistica, ottiene un incarico di predicatore fra i minatori del Belgio, ma a causa del suo temperamento estremista viene sospeso dall incarico. Vincent van Gogh, I mangiatori di patate, 1885, Museo Van Gogh, Amsterdam Si accosta allora al disegno e alla pittura che, fra crisi e sofferenze psichiche, rimarrà il suo unico interesse costante, interrotto solo dal gesto estremo del suicidio. Dagli anni di predicazione derivano però molte sue opere, come la tela I mangiatori di patate, che descrive con colori cupi la miseria di una famiglia di contadini olandesi: in una capanna buia, la famiglia è riunita intorno al tavolo. Il pasto che stanno per consumare è costituito soltanto da patate e caffè. L unico punto di luce è la lampada appesa sopra il tavolo. monocromo: di un solo colore o di una sola tonalità. I colori sono cupi e terrosi, il quadro è quasi monocromo. La vera protagonista del dipinto è la povertà. L ESPLOSIONE DEL COLORE Nel 1886 van Gogh raggiunge a Parigi il fratello Theo, mercante d arte. Qui incontra Toulouse Lautrec, uno dei pochi capace di comprenderlo. Entra in contatto con gli Impressionisti e con Gauguin. La sua tavolozza si amplia di toni brillanti e il colore prende il sopravvento sul disegno. Come gli Impressionisti ricerca gli effetti della luce sul colore e la capacità dei colori puri di cambiare quando sono accostati ad altri colori puri. Ma le sue ricerche stilistiche sono estreme e i suoi atteggiamenti, al limite dello squilibrio, spaventano la società e gli artisti. IL MALESSERE ESISTENZIALE Nel 1887 si ritira a dipingere ad Arles, nel Sud della Francia, qui le sue ricerche sul colore raggiungono il culmine, come si nota nel ritratto di Augustine Roulin. Il quadro, interrotto per una crisi di follia, viene Lo spago che la donna tiene in mano veniva usato per dondolare la culla: per questo il dipinto è chiamato anche La berceuse (la culla). Vincent van Gogh, Augustine Roulin, 1888-89, The Metropolitan Museum of Art, New York 42 ripreso nel 1889, quando il pittore è internato in una clinica a Saint Remy. La tela mostra un punto di vista estremamente ravvicinato. Il fondo, reso come un arabesco floreale, elimina ogni possibile forma di prospettiva. Il ritratto è calato in una dimensione irreale. La punta di verde intenso negli occhi della donna rende vivo il suo sguardo.

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 3
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi