L’ARTE DEL PRIMO SEICENTO

3 L arte torna a guardare alla natura senza dimenticare i grandi maestri IL SEICENTO Un secolo di crisi Il Seicento è un secolo di crisi agricola, epidemie e guerre. Specialmente i primi cinquant anni, con la Guerra dei Trent anni (1618-48) che arriva a coinvolgere quasi tutti gli stati del continente. Si tratta dell ultimo conflitto fra cattolici e protestanti dopo la Riforma, ed è l occasione per ridefinire gli equilibri politici. Con la Pace di Vestfalia (1648) la Francia esce rafforzata ai danni della Spagna. L Italia, coinvolta parzialmente nella guerra, è devastata dalle epidemie. Nel 1630 la peste colpisce Milano e altre città causando gravi perdite. Mentre a Napoli scoppiano ribellioni contro le troppe tasse, come la famosa rivolta del 1647 di Masaniello, repressa nel sangue dai Borboni. Un secolo di contrasti Dal punto di vista culturale è un secolo di grandi contrasti fra fede e scienza. La chiesa si riorganizza e con la Controriforma impone il suo controllo su tutti gli stati italiani. Nel 1600 Giordano Bruno è condannato al rogo e Galileo è costretto ad abiurare la teoria eliocentrica di Copernico. L ARTE DEL PRIMO SEICENTO I cieli immensi dipinti negli sfondati , tipici delle cupole e delle volte del Seicento, sono anche un segno della riscoperta del mondo sensibile (cioè naturale) ed esprimono, in qualche misura, la connessione fra filosofia, scienza e arte. Caravaggio, Madonna di Loreto, 1604, Basilica dei Santi Trifone e Agostino, Roma chiesa riformata post-tridentina: con questa espressione si fa riferimento alla chiesa della Controriforma. 70 CARAVAGGIO E CARRACCI: DUE DIVERSE ATTENZIONI AL REALE L arte della prima metà del XVII secolo può essere divisa in due filoni: il primo formato da Caravaggio e dai suoi immediati seguaci, i caravaggeschi , che tende ad affermare valori di verità e realismo. Il secondo filone fa capo alla scuola bolognese dei Carracci, in particolare ad Annibale, e segna un ritorno alla classicità filtrata da Raffaello. Si tratta di due vie artistiche differenti, ma che si inseriscono nello stesso contesto di semplificazione del linguaggio artistico della chiesa riformata post-tridentina (ossia dopo il concilio di Trento).