Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2

Nei trent anni che separano gli affreschi della volta da quelli del Giudizio universale si hanno enormi cambiamenti. Il clima della corte papale è segnato dallo spirito della Riforma. Il classicismo, con la sua serenità e chiarezza, entra in crisi. Così il progetto iniziale, che prevedeva una Resurrezione, viene cambiato in un Giudizio universale interpretato da Michelangelo in maniera assolutamente innovativa. La composizione è dinamica e coinvolge lo spettatore in un vortice drammatico fatto di corpi, non ci sono infatti riferimenti architettonici, ma solo figure colte nella loro drammatica nudità. Una nudità che è apparsa scandalosa e che pochi mesi dopo la morte di Michelangelo (1564) viene coperta con dei panni svolazzanti dipinti. Il fulcro dell immagine è Cristo Giudice. Il suo gesto imperioso dà inizio al movimento dei diversi gruppi che salgono (gli eletti) e scendono (i dannati) fra Gesù e la Barca di Caronte. Ancora una volta il tema sono i corpi muscolosi con la varietà di pose, ma Michelangelo, Giudizio universale, 1536-42, Cappella Sistina, particolare, Città del Vaticano a questo tema ora si aggiunge una riflessione sulla precarietà dell uomo. In alto nelle lunette gli angeli, tutti senza ali (àpteri), reggono i simboli della passione di Cristo: la croce la corona di spine e la colonna. A sinistra del Cristo, san Bartolomeo regge con la destra il coltello con cui è stato scuoiato, e con la sinistra la sua stessa pelle, che gli è stata strappata nel martirio. Michelangelo si raffigura nel volto che compare tra le pieghe della pelle [vedi particolare in alto]. Michelangelo, Giudizio universale, 1536-42, parete d altare, Cappella Sistina, Città del Vaticano 51

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Dal Rinascimento al Rococò