Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2

IL NUDO MASCHILE IN MOVIMENTO Pier Soderini, a capo della Repubblica di Firenze, decide di arricchire il salone delle adunanze di dipinti che ricordino le vittorie militari fiorentine. Viene chiamato prima Leonardo e l anno seguente Michelangelo. Il momento non è dei migliori perché Firenze è impegnata da anni in una guerra che non riesce a vincere contro Pisa. Dell impresa artistica, destinata a naufragare, restano delle copie fatte sui cartoni preparatori [vedi pag. 41] che erano stati oggetto di studio per molte generazioni di artisti e che documentano le straordinarie invenzioni dei due artisti. Leonardo dipinge la Battaglia di Anghiari, e concepisce una composizione in cui animali e uomini sono avviluppati in un turbine vorticoso; in alcuni volti coglie il moto dell animo, Anonimo XVI sec., Battaglia di Anghiari, di Leonardo, Louvre, Parigi Aristotele da Sangallo, copia della Battaglia di Cascina, di Michelangelo ossia il furore doloroso dei combattenti che si scontrano. Michelangelo, invece, nella Battaglia di Cascina non rappresenta lo scontro ma il momento in cui i soldati si alzano per prepararsi alla battaglia. In questo modo affronta uno dei suoi temi prediletti: il corpo nudo in movimento. IL NON FINITO Michelangelo abbandona l impresa di Firenze della Battaglia di Cascina per realizzare la Tomba di Giulio II. La realizzazione dell opera, che unisce architettura e scultura, si prolunga per quasi quarant anni e rappresenta una delle commissioni più tormentate dell artista, fra nuovi progetti, contratti e liti con gli eredi. Concepita da Bramante per San Pietro viene poi realizzata Michelangelo, Tomba di Giulio II, 1501-45, Chiesa di San Pietro in Vincoli, Roma nella chiesa di San Pietro in Vincoli. Si passa da un grande sepolcro tridimensionale ad uno a parete, più semplice dove l architettura serve per contenere le sculture. In questa lunga vicenda, alcune sculture sono entrate nella realizzazione definitiva del monumento mentre altre sono state scartate e hanno trovato altra destinazione, fra queste la serie dei sei Prigioni. Si tratta di statue in pose complesse e artificiose, Lasciate in gran parte incompiute. I Prigioni sono uno dei primi esempi di non finito, una delle principali invenzioni di Michelangelo. proprio a causa di queste parti incompiute che i Prigioni ci appaiono come figure in lotta con la materia inerte del marmo per venire alla luce. Figure colte nell atto di liberarsi dalla materia che li imprigiona, come una metafora della prigione terrena dello spirito. Michelangelo, Prigione, 1519-34, Galleria dell Accademia, Firenze 49

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Dal Rinascimento al Rococò