Nella Roma dei papi

NELLA ROMA DEI PAPI Con la conquista di Milano da parte del re di Francia (1499) e la cacciata degli Sforza, Bramante si reca a Roma, dove rimane fino alla morte. Nella città, dove operano anche Michelangelo e Raffaello, Bramante viene a contatto con l architettura antica e sviluppa una maggiore consapevolezza nell uso dell ordine architettonico classico, mostrandosi in grado di sfruttarne la logica compositiva. Le prime committenze romane che riceve sono di personaggi della corte di papa Alessandro VII Borgia. Un salto di qualità Bramante lo fa con il Tempietto di San Pietro in Montorio (1502) voluto dai reali di Spagna. Il tempietto sorge al centro di uno dei cortili del convento di San Pietro in Montorio a Roma, sul colle Gianicolo, nel presunto luogo del martirio di Pietro. L edificio, che diventa il manifesto ordine architettonico: sistema di rapporti proporzionali prestabiliti fra gli elementi che compongono un edificio, fra cui quelli fondamentali sono: colonna, capitello e la trabeazione. I tre stili principali sono dorico, ionico e corinzio. del nuovo classicismo, rappresenta il punto d arrivo di tutte le sperimentazioni sul tema dell edificio religioso a pianta centrale. Il modello è quello del tempio classico, a una cella circondata da colonne, descritto da Vitruvio nel De Architectura; ma è combinato con elementi più rinascimentali come la cupola emisferica (mezza sfera), con una lanterna, il tamburo e la balaustra che lo circonda. Nella maturità Bramante è il protagonista assoluto dei grandi cantieri di Giulio II della Rovere. Il primo è quello del Cortile del Belvedere in Vaticano (dal 1504). Qui Bramante crea un monumentale collegamento fra due edifici del complesso degli edifici pontifici, molto distanti fra loro e posti ad altezze diverse. In questo modo dà vita a un immenso cannocchiale ottico che punta sulla stanza che poi verrà chiamata della Segnatura, uno degli ambienti della residenza di Giulio II. (La continuità verrà interrotta nel 1585 dal corpo trasversale della Biblioteca voluta da Sisto V). Una grande esedra (incavo semicircolare sovrastato da semicupola) chiude lo spazio del cortile e lo separa dal più piccolo e prezioso cortile delle statue (dove si trovano pezzi famosissimi della collezione di statue antiche come l Apollo del Belvedere e il Laocoonte). Giulio II incarica Bramante anche della ricostruzione dell antica Basilica di San Pietro [vedi pag. 52], che doveva diventare il nuovo tempio della cristianità e contenere il suo monumento funebre a cui stava lavorando Michelangelo.

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Dal Rinascimento al Rococò