Il lessico e la caratterizzazione linguistica

Competenza attiva e competenza passiva Pensaci un po : quante parole conosci? Il numero dei vocaboli che sai e utilizzi (dunque nomi, aggettivi, verbi) forma il tuo lessico. Alla tua età dovresti conoscere senz altro le 7000 parole del lessico di base, oltre a molte delle 40.000 «parole comuni . Probabilmente sai cosa vogliono dire molti termini che non usi (per esempio, sai che cosa significa coagulare, anche se non utilizzi abitualmente la parola): questa capacità si chiama competenza passiva, e ti serve per comprendere i messaggi che ricevi. Invece la capacità di usare correttamente le parole per la comunicazione parlata e scritta si chiama competenza attiva. Entrambe sono fondamentali per comunicare: più parole capisci, meno difficoltà avrai ad affrontare discorsi e testi di diverso registro; più vocaboli sei in grado di usare, più il tuo linguaggio e la tua comunicazione saranno appropriati ed efficaci. Ma come fare per aumentare il proprio bagaglio lessicale? Studiare attentamente le materie scolastiche ti permetterà di incontrare molte parole nuove, perché ogni disciplina ha un linguaggio specifico, con termini propri (insomma, ogni materia ha una sua microlingua). Ma non basta. La lettura è l altro grande alleato; leggi il più possibile, di tutto: fumetti, quotidiani, riviste on line, romanzi gialli, horror, fantasy, d amore Scegli il tuo genere preferito, ma non rinunciare a leggere! Ogni volta che non conosci una parola, consulta il vocabolario o chiedi a chi ne sa più di te. Quasi senza accorgertene il tuo lessico si arricchirà. Il lessico e la caratterizzazione linguistica La veste lessicale di un testo è l elemento unitamente alla struttura sintattica che maggiormente contribuisce a determinarne lo stile. Oltre alle differenziazioni dovute al registro scelto per comunicare (quindi, in questo ambito, la selezione di termini più o FOCUS IL VOCABOLARIO Un buon vocabolario contiene tra le 130.000 e le 160.000 parole, chiamate anche voci o lemmi. Ognuna di esse presenta una precisa struttura: il lemma, cioè la parola stessa, bene in evidenza, di solito in grassetto o colorata, in ordine alfabetico, nella forma più semplice (i nomi e gli aggettivi al singolare maschile, i verbi all infinito); la divisione in sillabe e l accento tonico: servono per capire come suddividere una parola e come pronunciarla (su quale sillaba, cioè, far cadere l accento); la funzione grammaticale: è indicata attraverso abbreviazioni come s.m. (sostantivo maschile), s.f. (sostantivo femminile), agg. (aggettivo), prep. (preposizione), v.tr. (verbo transitivo), v.intr. (verbo intransitivo) ecc.; l etimologia: indica l origine di una parola (per esempio, verbale viene dal latino verbum, che significa parola ); il significato: è il corpo vero e proprio della voce. Le varie accezioni del lemma, numerate in ordine progressivo (1, 2, 3...), di solito sono ordinate dalla più concreta e comune a quella più figurata o rara; le locuzioni: ogni significato prevede espressioni particolari, passate nell uso comune del linguaggio (per esempio, alla voce Forchetta sarà spiegato il modo di dire Una buona forchetta con il significato di persona di grande appetito ); le marche d uso: sono sigle che chiariscono la frequenza di una certa parola nella lingua di utilizzo. Sono, per esempio, lett. (letterario), ingl. (inglese), dial. (dialettale). 46 Si consulta il vocabolario non solo per scoprire il significato di una parola che non conosciamo, ma anche per risolvere dubbi sull ortografia o sulla grammatica. I motivi più frequenti possono essere: verificare la forma corretta (si scrive satellite o sattelite?); controllare il genere grammaticale (eco è maschile o femminile?); controllare la forma plurale (il plurale di specie è speci o specie?); controllare l uso corretto di una parola (si scrive comandare qualcuno o comandare a qualcuno?); verificare il registro a cui appartiene una parola (maritozzo è dialettale?); controllare la forma verbale corretta (qual è il passato remoto di apporre?); verificare se una certa parola straniera è entrata nell uso comune e dunque si può utilizzare regolarmente (si può scrivere lunch?). Non va infine dimenticato il dizionario dei sinonimi e dei contrari, uno strumento importante per variare e integrare il proprio lessico. Attenzione, però, alla correttezza: non tutti i sinonimi si rivelano indicati in un determinato contesto. Per esempio, alla voce dare troverai, tra gli altri, porgere, donare, concedere, ma al posto di dare un contributo non potrai scrivere porgere un contributo, perché tale espressione non si usa; sarà invece corretta la forma concedere un contributo. Donare un contributo si usa ma ha tutt altro significato. Per ogni sinonimo e contrario verifica sempre l uso corretto.

Palestra di scrittura
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