Palestra di scrittura

Tipologia C teriale che diventerà la norma nelle guerre tardo novecentesche. Le città distrutte, la terra privata di ogni vita, la morte di massa sono l efficace rappresentazione del fatto che le macerie prodotte dalle guerre del Novecento non avevano più, se mai lo avevano avuto, un valore di vita nuova, di redenzione. su questo che vorrei fermare l attenzione, perché se noi guardiamo la questione del rapporto tra infanzia e guerra soltanto sotto il profilo del fenomeno dei bambini-soldato, rischiamo di perdere il senso complessivo. Se noi ci limitiamo a guardare la foto del bambino in divisa militare che imbraccia il fucile, il problema diventa il bambino soldato come entità in sé . ovvio che le biografie dei bambini soldato gridano vendetta, questo non è in discussione. Ma siamo sicuri di sapere cosa stia dietro l immagine di quel bambino? Quali sono le ragioni che portano i bambini fino a quel punto? Che non permettono loro di uscire da quella dimensione? Non mi stancherò mai di ricordare che i bambini in guerra non muoiono, la maggior parte, per colpi di pistola ma per fame, per sete, per abbandono. la desertificazione del territorio e della vita complessiva intorno a loro che produce morte. Un immagine che mi ha aiutato a mettere a fuoco quest idea è l inizio del documentario di Herzog, La ballata del piccolo soldato, sull arruolamento dei bambini nella guerra civile che insanguinò il Nicaragua negli anni 80.2 La sequenza di cui parlo si trova facilmente anche su internet e merita di essere guardata con attenzione: un bambino in primo piano, in divisa militare con un fucile in mano, accende un mangianastri e attacca a cantare una vecchia e malinconica canzone d amore. La telecamera si sposta su un gruppo di coetanei che hanno sguardi fissi e tristissimi. La canzone termina e il bambino, intimidito, si lascia andare a un bellissimo sorriso, che però scompare quasi immediatamente. Siamo nel 1984 e prima ancora che se ne discutesse a livello scientifico e umanitario, Herzog mette in luce alcuni nodi essenziali del problema dei bambini soldato: la facilità nell uso delle armi moderne, l arruolamento volontario, il collasso di ogni struttura sociale alle spalle di questi bambini, la scelta di schierarli in prima linea perché meno condizionati dalla paura della morte. Ecco un esempio di buon uso delle immagini, che turba ma aiuta a comprendere, al quale si contrappone un pessimo e sempre più diffuso uso, amplificato a dismisura dai social media, che vittimizza, estremizza e confonde. Bruno Maida, I bambini e la guerra. Una storia che si ripete, Gli Asini , n. 57, novembre 2018 2 La ballata del piccolo soldato: do- cumentario girato in Nicaragua e realizzato nel 1984 da Werner Herzog e Denis Reichle: il tema è quello dei bambini soldato nello scontro tra i militari detti Contras e il partito al governo, FSLN, responsabile, secondo quanto si vede nel film, di barbarie contro la popolazione. Un bambino soldato con il fucile imbracciato canta una triste canzone d amore. Dopo un azione militare, alcuni abitanti del villaggio raccontano le loro esperienze sulle violenze subite, le uccisioni dei propri figli, le razzie nei villaggi. Secondo uno degli addestratori dei bambini soldato, i bambini di 12-13 anni si prestano meglio all addestramento, perché la loro mente può essere facilmente manipolata. Viene chiesto ai bambini perché combattono: la risposta è che lo fanno per vendicare i fratelli o i genitori uccisi dai sandinisti, e che si sono arruolati volontariamente. Affermano di non aver paura della morte e di essere pronti a combattere. 357

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