I colori della STORIA - volume 2

L ALTO MEDIOEVO dei cattolici praticata dai dignitari di corte ariani fece perdere ai sovrani ostrogoti il sostegno della maggioranza della popolazione e compromise seriamente la tenuta del regno, esponendolo alle mire espansionistiche di Bisanzio. Nel 535 d.C. iniziò dunque la guerra greco-gotica, così chiamata perché contrappose i Bizantini, eredi della cultura greca, al popolo germanico insediato in Italia. Le truppe di Belisario penetrarono nella penisola dai Balcani, ma incontrarono una tenace resistenza da parte degli Ostrogoti nell Italia settentrionale. Nonostante avesse l appoggio della popolazione di origine romana e delle autorità ecclesiastiche, che consideravano l invasione come un opportunità per liberarsi dal dominio degli Ostrogoti e per sconfiggere definitivamente l arianesimo, l esercito bizantino rimase a lungo impegnato in una guerra difficile, che devastò la penisola provocando gravi distruzioni nelle città e nelle campagne ( LABORATORIO DELLE FONTI). Sotto la guida del re Totila (541-552 d.C.) gli Ostrogoti riuscirono a organizzare un efficace controffensiva. Il comando delle truppe bizantine fu affidato al generale Narsete, che sconfisse i nemici nel 552 d.C. a Gualdo Tadino (in Umbria) e nel 553 d.C. sui monti Lattari (presso l odierna Sorrento, in Campania). Nello stesso anno i Bizantini si imposero anche sulle ultime sacche di resistenza, ponendo fine alla guerra. IL NUOVO DOMINIO BIZANTINO L arrivo dei Bizantini in Italia non significò comunque la ricostituzione dell impero romano. La penisola fu ridotta a esarcato (dal greco éxarchos, comandante , governatore ): divenne cioè una provincia imperiale, con capitale Ravenna. Anche gli abitanti di origine romana e di religione cattolica furono sottomessi come sudditi, passando dal dominio ostrogoto a quello di Bisanzio senza che la loro situazione vedesse un miglioramento. Al contrario, mentre il potere bizantino si rivelava non meno autoritario del precedente, c era la crisi economica e sociale che, causata dalla guerra, aveva peggiorato sensibilmente le condizioni di vita della popolazione. La distruzione dei raccolti e i saccheggi compiuti dagli eserciti provocarono infatti una profonda crisi nelle campagne: le carestie portarono a una forte diminuzione della popolazione e aggravarono ulteriormente la situazione delle città, prive di rifornimenti alimentari. A tutto ciò, infine, si aggiunsero i nuovi tributi imposti dall impero d Oriente per recuperare le spese sostenute nella lunga guerra. IL DECLINO DI BISANZIO Poco tempo dopo la morte di Giustiniano, nel 565 d.C., i Bizantini persero però gran parte dei territori che avevano conquistato in Occidente e l impero d Oriente entrò in un epoca di declino. Regno di Totila 541-552 d.C. Vittoria di Narsete a Gualdo Tadino 552 d.C. Veduta delle navate interne in direzione dell abside, della chiesa di Sant Apollinare in Classe a Ravenna. Le guerre condotte durante la fase di espansione territoriale avevano compromesso le finanze imperiali, senza fornire le risorse economiche sperate. Inoltre, l impiego dell esercito in Occidente aveva lasciato sguarniti i confini orientali. Nel corso del VII secolo, nell area balcanica, si susseguirono le invasioni degli Slavi, dei Gepidi e dei Bulgari, popoli nomadi di origine asiatica. Il pericolo più grave fu però costituito dai Sasanidi, che, come vedremo, nel 626 giunsero addirittura ad assediare Costantinopoli. GLOSSARIO Dignitario di corte: persona rivestita di una dignità , cioè che ricopre incarichi di prestigio presso la corte per volere del sovrano. GUIDA ALLO STUDIO Perché la conquista dell Occidente da parte di Giustiniano fu rapida? Quali difficoltà incontrò invece in Italia? Quali conseguenze ebbe la guerra nella penisola? Quali erano le condizioni dell impero bizantino alla fine del regno di Giustiniano? Vittoria di Narsete sui monti Lattari Assedio sasanide di Bisanzio 553 d.C. 626 d.C. 167

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille