I colori della STORIA - volume 2

L ALTO MEDIOEVO L ingerenza dell imperatore negli affari religiosi aveva soprattutto scopi politici, non solo perché rafforzava l idea che il suo potere assoluto avesse una legittimazione divina, ma anche perché l intervento nelle dispute teologiche rappresentava uno strumento per influenzare i rapporti di forza tra Oriente e Occidente, attraverso le relazioni che intercorrevano tra la Chiesa di Costantinopoli e quella di Roma. Un esempio di questa strategia si ebbe nel 451 d.C., con la convocazione del concilio di Calcedonia da parte dell imperatore Marciano (450-457 d.C.). In quell occasione fu condannata l eresia monofisita (dal greco moné, unica , e ph sis, natura ), elaborata dal teologo utiche agli inizi del V secolo. Mentre l ortodossia cattolica postulava la doppia natura di Cristo insieme uomo e Dio , secondo il monofisismo la dimensione umana di Gesù era assorbita da quella divina, che era dunque la sua vera e unica natura. A Calcedonia fu sancita la preminenza del patriarcato di Costantinopoli su quelli di Antiochia e di Alessandria e la sua equiparazione alla sede apostolica di Roma. Tale provvedimento prendeva atto dell importanza di Costantinopoli, la nuova Roma e la sede dell impero, ma allo stesso tempo, ponendo Bisanzio e Roma sullo stesso piano, metteva in dubbio il primato del papa. Ne derivarono forti contrasti tra la Chiesa orientale e quella occidentale, che giunsero a provocare la rottura delle relazioni diplomatiche tra le due sedi apostoliche tra il 484 e il 518. L episodio è conosciuto come scisma di Acacio, dal nome del patriarca di Costantinopoli che, con l appoggio dell imperatore Zenone, rifiutò di accettare la sua scomunica emanata in quell occasione dal papa di Roma. Le relazioni tra le Chiese occidentale e orientale tornarono alla normalità soltanto nel 519, con l imperatore Giustino I. GLOSSARIO Basiléus: termine utilizzato nell antica Grecia per indicare il re e poi ripreso dai sovrani dell impero d Oriente. Cesaropapismo: influenza del potere civile anche in ambito religioso. Patriarca: presso le società antiche il termine indicava il capo di una famiglia allargata e nell Antico Testamento i capostipiti delle tribù ebraiche. In questo contesto identifica l alta carica del vescovo di Costantinopoli. Clero: il termine deriva dal greco kl ros, che significa sorteggio ma anche eredità ; nel mondo ellenico indicava infatti i lotti di terra divisi in parti uguali tra i nobili di Sparta e assegnati loro in eredità. Durante l epoca della seconda colonizzazione greca del Mediterraneo (VIII-VI secolo a.C.), lo stesso termine fu utilizzato per denominare gli appezzamenti assegnati ai coloni nelle nuove terre. Con la diffusione del cristianesimo passò invece a indicare le autorità ecclesiastiche, forse perché elette a sorte alla guida delle comunità o forse per il fatto che era loro assegnata l amministrazione dei possedimenti terrieri lasciati in eredità dai fedeli. Sede apostolica: sono definite tali le Chiese fondate, secondo la tradizione, direttamente dagli apostoli, la più importante delle quali è quella di Roma. Il termine apostolo, da cui deriva l attributo apostolico, viene dal greco e significa inviato , rappresentante . Scisma: separazione all interno di una confessione religiosa o più in generale di un gruppo organizzato. Formella in avorio del VI secolo proveniente da Costantinopoli con scene della natività. Scisma di Acacio Impero di Giustino I 484-518 d.C. 518-527 d.C. Ricomposizione dell unità della Chiesa 519 d.C. 161

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille