PASSATOPRESENTE - La popolazione italiana

L ALTO MEDIOEVO PASSATOPRESENTE 61 50 LA POPOLAZIONE ITALIANA 40 34 30 20 19 10 7 4 7,25 7 5 5 4 3,5 10 12 13 7 5 1300 1500 1700 1900 400 a.C. 200 a.C. 1 200 400 600 milioni di abitanti Il numero degli abitanti della penisola Italica è variato notevolmente nel corso dei secoli, in relazione ai fenomeni politici ed economici che hanno caratterizzato la sua storia. Agli inizi della repubblica romana la penisola contava circa 4 milioni di abitanti, che crebbero di numero fino all epoca di massimo splendore dell impero, tra il I e il II secolo d.C. La crisi dell età tardoantica, con le guerre civili e le invasioni, riportò la popolazione a livelli di mille anni prima. Furono necessari molti secoli prima che la lenta ripresa demografica riportasse la popolazione italica alle cifre dell epoca imperiale. Dal basso Medioevo (dopo l anno Mille) l andamento demografico registrò nuovamente un notevole incremento, che continuò in modo costante, salvo brevi interruzioni provocate dalle epidemie di peste (la più grave delle quali colpì l Europa nel 1347-1348), fino all esplosione demografica dei secoli XIX e XX. Oggi vivono in Italia circa 61 milioni di persone, in costante aumento grazie ai flussi di immigrazione provenienti dall estero. 12 10 8 6 4 2 800 1000 1200 1400 1600 1800 2016 Andamento della popolazione italiana dal 400 a.C. a oggi. si verificarono estesi fenomeni di abbandono degli insediamenti e dei campi coltivati. Vaste aree agricole furono lasciate incolte e il territorio europeo fu teatro di una nuova espansione delle foreste, che in molte regioni tornarono a occupare le terre disboscate e dissodate, cioè rese coltivabili, al tempo dell occupazione romana ( CARTA, p. 150). UN AGRICOLTURA ARRETRATA Accanto alla riduzione delle superfici coltivate, nell epoca tardoantica e altomedievale l agricoltura subì anche un netto regresso tecnico. I popoli germanici non conoscevano le evolute tecniche agricole praticate da secoli nel mondo romano. Molti strumenti che richiedevano conoscenze tecnologiche avanzate (come gli argani e le gru per la costruzione degli argini o per la bonifica dei terreni, cioè per prosciugarli dalle paludi) non furono più utilizzati. L evoluzione degli attrezzi di uso quotidiano e dei metodi di lavorazione dei campi subì un arresto, anziché un progresso che li adattasse alle mutate condizioni produttive. Il tipo di aratro diffuso in gran parte delle campagne europee, per esempio, era uno strumento rudimentale, praticamente identico a quello delle antiche civiltà fluviali: adatto alle terre friabili dell Europa mediterranea, era inadeguato al dissodamento dei terreni duri e compatti dell Europa centrale e settentrionale. Anche il giogo per legare gli aratri al dorso degli animali da tiro era rimasto pressoché immutato per millenni. IN SINTESI IL REGRESSO ECONOMICO EUROPEO caduta dell impero romano d Occidente abbandono delle città coste insicure deterioramento delle strade regresso tecnico riduzione produzione agricola carestie epidemie riduzione dei commerci espansione delle foreste abbandono delle terre Fine dell impero romano d Occidente Gli Ostrogoti conquistano l Italia 476 d.C. 489-493 d.C. calo demografico 149

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille