PASSATOPRESENTE - La frontiera del Danubio

LA ROMA IMPERIALE PASSATOPRESENTE LA FRONTIERA DEL DANUBIO Le fortificazioni costruite dai Romani nell Europa centrale furono determinanti per porre un freno alle invasioni delle popolazioni nomadi che premevano ai confini delle province settentrionali e orientali. Le opere difensive seguivano il corso del Danubio, che, grazie all ampiezza del suo letto fluviale, costituì per secoli una barriera naturale molto efficace contro i potenziali nemici esterni. In epoca medievale e moderna, il fiume segnò invece la divisione politica, culturale e religiosa tra l Occidente, di matrice cristiana, e l Oriente, di fede islamica. Quasi tutta l area interessata dal corso del Danubio è oggi stata inglobata dall allargamento dell Unione europea. Il fiume non costituisce più, quindi, un elemento di separazione; il suo corso è anzi un efficace via di comunicazione tra i Paesi che attraversa. Esso bagna ben quattro capitali (Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado), mentre gli Stati toccati dalle sue acque sono addirittura dieci: Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldova e Ucraina. Il suo bacino idrografico (che considera anche gli affluenti) è ancora più ampio, comprendendo molti altri Paesi. Tra questi vi è anche l Italia: la Drava, infatti, nasce nel territorio del comune di Dobbiaco (in provincia di Bolzano) e sfocia nel Danubio in Ungheria. e il frazionamento dei patrimoni terrieri, voluto da Cesare e Ottaviano per distribuire terre ai veterani e mantenere il consenso del ceto contadino, avevano comportato una netta riduzione dei latifondi, con il conseguente indebolimento del potere economico e sociale dei grandi proprietari. Questo cambiamento fu causato anche dal minore afflusso di schiavi. Con l arrestarsi dell espansione territoriale romana, infatti, cessarono gli arrivi in massa di prigionieri catturati nei territori sottomessi e diminuì di conseguenza l offerta di manodopera gratuita da impiegare nei latifondi. Accanto all agricoltura, anche le attività artigianali conobbero un intenso sviluppo. Le ceramiche fabbricate ad Arezzo, per esempio, erano conosciute in tutto il Mediterraneo; in Campania si producevano raffinati oggetti di vetro e si lavoravano i metalli preziosi; nella pianura Padana si sviluppò la produzione di tessuti. L ECONOMIA NELLE PROVINCE La ricchezza della penisola Italica e della sua capitale, Roma, non sarebbe stata tale senza la grande quantità di merci prodotte ed esportate dai territori delle province. Dalle miniere della penisola Iberica continuavano ad affluire verso l Italia grandi quantità di minerali (argento, oro, ferro, piombo, rame e stagno). Dall Europa centrale giungevano pelli, bestiame e schiavi. Dalle terre affacciate sul mar Baltico proveniva l ambra (materiale costituito dalla resina fossile delle conifere diffuse in IN SINTESI L ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DELLE PROVINCE OPERE PUBBLICHE ESPORTAZIONI strade acquedotti ponti mura terme anfiteatri circhi penisola Iberica minerali Europa centrale pelli, bestiame, schiavi mar Baltico ambra Egitto cereali Africa settentrionale Il Ponte delle Catene sul Danubio a Budapest, capitale dell Ungheria. avorio, oro, incenso, schiavi, animali feroci Declino economico dell Italia Massima espansione dell impero Crisi dell impero fine I secolo d.C. 117 d.C. III secolo d.C. 11

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille