La quiete dopo la tempesta

Il piacere è cessazione del dolore La quiete dopo la tempesta di Giacomo Leopardi, La quiete dopo la tempesta è un esempio di canzone leopardiana; è composta da tre strofe di diversa misura, formate da endecasillabi e settenari liberamente rimati. dai Canti Passato il temporale, la natura e gli uomini si rasserenano, e il mondo sembra più bello. Ma in questo quadro sereno si inserisce l amara riflessione del poeta: il piacere è solo figlio della cessazione del dolore. Passata è la tempesta: augelli, uccelli odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe..., viene da ovest, dalla parte dei monti rompe là da ponente, alla montagna; sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato il romorio, i rumori usato, solito risorge il romorio torna il lavoro usato. L artigiano a mirar l umido cielo, con l opra in man, cantando, fassi, va a còr..., a prendere l acqua piovana appena caduta fassi in su l uscio; a prova vien fuor la femminetta a còr dell acqua della novella piova; e l erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride poggi, colline per li poggi e le ville. Apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia: corrente, principale e, dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita quand è, com or, la vita? 94

I saperi fondamentali di letteratura - volume 2
I saperi fondamentali di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento