Il Neorealismo

      IL NEOREALISMO

Dopo vent’anni di censura fascista, con la caduta del regime e la Liberazione gli scrittori italiani possono tornare ad esprimersi con libertà. In questo clima culturale prende corpo il Neorealismo, una corrente letteraria che si esprime sia nella letteratura sia nel cinema.


Nella narrativa il Neorealismo va dalla fine della guerra alla metà degli anni Cinquanta e tratta i temi della guerra, della lotta partigiana e della Shoah, ponendo il problema della funzione della letteratura. Affronta inoltre il presente e i problemi della ricostruzione e contesta uno Stato incapace di realizzare gli ideali di giustizia e uguaglianza propri della Resistenza.

L’urgenza della testimonianza storica privilegia il racconto o il libro di memorie rispetto al romanzo. Lo stile è antiletterario, il linguaggio semplice e diretto.


Tra i narratori aderenti o apparentabili al Neorealismo ricordiamo:


Primo Levi, testimone dell’orrore dei lager, di cui si parlerà in seguito;


Vasco Pratolini, che si caratterizza per una memoria di tipo lirico e un realismo disincantato;


Cesare Pavese, autore anche di poesie e traduzioni, la cui poetica ha come temi dominanti la terra come simbolo dell’infanzia e della vita, il rapporto con l’impegno politico e il tentativo di recuperare il passato e l’infanzia;


Beppe Fenoglio, molto vicino alla cultura anglosassone, narratore in termini realistici della Resistenza e della vita contadina delle Langhe.


I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento ad oggi