osserva
Autumnus minus iucundus quam ver est
L’autunno è meno piacevole della primavera
Censeo autumnum minus iucundum quam ver esse
Penso che l’autunno sia meno piacevole della primavera
Nelle due frasi di esempio, siamo di fronte a un comparativo di minoranza, che si costruisce in maniera analoga all’italiano: il secondo termine di paragone viene introdotto da minus (“meno”) e seguito da quam (“di”, “che”).
osserva
Ver tam iucundum quam autumnus est
La primavera è tanto piacevole quanto l’autunno (è piacevole come l’autunno)
Censeo ver sic (ita) iucundum ut autumnum esse
Penso che la primavera sia tanto piacevole quanto l’autunno (sia piacevole come l’autunno)
Qui abbiamo, invece, il comparativo di uguaglianza, che, come in italiano, si rende con forme avverbiali e congiunzioni. Le principali sono:
- tam... quam → tanto… quanto
- sic (ita)... ut → così… come
- aeque... ac (quam) → ugualmente… che (a)
- sicut... ita → come… così
Sia nel comparativo di minoranza sia in quello di uguaglianza il secondo termine di paragone va nel caso del primo termine.
osserva
Autumnus iucundior quam ver est
Autumnus iucundior vere est
Censeo autumnum iucundiorem vere (quam ver) esse
In queste frasi troviamo il comparativo di maggioranza di un aggettivo, che in italiano si costruisce mettendo l’avverbio più prima dell’aggettivo, mentre in latino si forma aggiungendo al tema dell’aggettivo al grado positivo, che si ottiene togliendo la desinenza dell’accusativo maschile singolare, le terminazioni:
- -ior per maschile e femminile;
iucundus, a, um → iucund-um → iucund-ior
suavis, suave → suav-em → suav-ior - -ius per il neutro.
iucundus, a, um → iucund-um → iucund-ius
suavis, suave → suav-em → suav-ius
La declinazione è quella degli aggettivi della seconda classe. Il secondo termine di paragone si esprime con quam e il caso del primo termine, oppure con l’ablativo semplice.