Un gruppo di quindici verbi, a cui si aggiungono poi anche i composti di ciascuno di questi, presenta alla 1a persona singolare dell’indicativo presente attivo la desinenza -io e il tema del presente in ĭ: tali verbi appartenevano originariamente alla quarta coniugazione, ma sono poi migrati nella terza. Quanto al presente indicativo passivo, la coniugazione è regolare e prevede l’aggiunta delle desinenze proprie della diatesi.
Fra i cosiddetti verbi in -io, quelli a più alta frequenza sono:
aspicio aspicĕre → guardare
căpio capĕre → prendere
cŭpio cupĕre → desiderare
făcio facĕre → fare
fūgio fugĕre → fuggire
iăcio iacĕre → gettare
morior mori → morire
patior pati → soffrire, patire
săpio sapĕre → avere sapore, aver senno
I verbi mŏrior, mori (“morire”) e pătior, pati (“soffrire”) presentano come desinenza -ior e non -io, perché sono deponenti, cioè hanno forma passiva ma significato attivo (▶ Unità 10).