In latino gli stessi sentimenti sono espressi da cinque verbi (verba affectum) che sono assolutamente impersonali. Eccone il paradigma:
- miseret, miseritum est (miseruit), miserēre → impietosirsi, provare compassione;
- paenitet, paenituit, paenitēre → pentirsi;
- piget, piguit, pigēre → dispiacersi, rincrescersi;
- pudet, puduit (puditum est), pudēre → vergognarsi;
- taedet, pertaesum est, taedēre → annoiarsi, provare disgusto.
Questi verbi hanno una costruzione particolare, ben diversa dall’italiano.
- La persona che prova il sentimento è solitamente in accusativo.
Me sincere paenitet → Mi pento sinceramente - Quando la persona che prova il sentimento è espressa da un pronome personale di 3a persona, si usa eum, eam, eos, eas oppure illum, illam, illos, illas.
Eum/illum paenitebit id → Egli si pentirà di ciò - La cosa (causa o motivo) del sentimento è espressa solitamente in genitivo.
Me mendacii paenituit → Mi sono pentito della bugia - Se, però, è un pronome neutro, allora il caso è il nominativo.
Hoc me paenitet → Mi pento di ciò - La cosa può essere anche espressa con un infinito, una proposizione infinitiva o una proposizione causale (quod + indicativo o congiuntivo).
Me paenitet → tibi mendacium dixisse
Me paenitet → me tibi mendacium dixisse
Me paenitet → quod mendacium tibi dixit