Lo stile
Autodidatta e provinciale rispetto ai centri principali dell’innovazione letteraria, Saba si forma soprattutto sui classici. In una città come Trieste, che si trova all’incrocio di più culture e che non è ancora politicamente unita all’Italia, essi costituiscono un riferimento sicuro in fatto di lingua e contengono un forte richiamo all’identità nazionale italiana, ardente aspirazione del poeta.
I suoi autori prediletti sono Dante, Petrarca, Leopardi e i poeti dell’Ottocento fino a Carducci; minore influenza hanno Pascoli e d’Annunzio, di cui non ama i preziosismi lessicali. Il gusto di Saba si arricchisce inoltre con la lettura degli autori del Romanticismo tedesco e slavo, nonché della poesia dialettale veneta. La conciliazione di queste varie tendenze dà luogo – non senza dissonanze – a una sintesi molto originale.