Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento 35 40 45 50 55 60 65 70 cugino mi aveva parlato di voi, e avrei voluto vedervi un po prima. Ma come fare? Sono sempre così malata! . Fui colpito dalla soavità della sua voce, più ancora di quanto nol fossi stato dalla sua bruttezza. «Ora mi sembrate però guarita risposi io. «Guarita! esclamò ella sorridendo «mi pare di no. L infermità è in me uno stato normale, come lo è in voi la salute. Vi ho detto che ero malata? Fu un abuso di parole. Ne faccio sempre. Per esserlo converrebbe che io uscissi dalla normalità di questo stato, che avessi un intervallo di sanità. Ho voluto tenermi chiusa parecchi giorni nella mia stanza, ecco tutto; ne aveva le mie ragioni; ho attraversato un periodo di profonda malinconia . Vedendo che la conversazione minacciava sì presto di trascinarci nel campo delle confidenze, mi astenni dal risponderle. «Non sapete riprese ella dopo un istante di silenzio e con tuono10 diverso di voce «che quel romanzo di Rousseau11 mi ha entusiasmata? Ne conosceva il soggetto, e ne aveva avuto sott occhi alcuni sunti,12 ma non l aveva mai letto . «Avete avuto troppa premura di restituirmelo, è libro che vuol essere medita13 to . « vero, se il meditarvi sopra non fosse cosa pericolosa . «Parmi anzi utile . «Utile sì, certamente. Voleva dire pericolosa per la nostra pace, per noi donne, per... me. Vi sono delle letture che mi fanno male . «Voi sapete io dissi per tenermi da capo sulle generali «che Rousseau, così virtuoso nei suoi libri, ha esposto cinque figliuoli alla ruota14 di Parigi? . Essa mostrò di non aver compreso quell artificio;15 accennò del capo come avesse voluto dire: Altro è l uomo, altro le sue opere , e riprese: «Credo che il meditare sui libri e il rileggerli sia cosa sommamente inutile, anzi sommamente nociva; a meno che in tutta la vita non se ne leggesse che un solo, e questo fosse tale da instillarci princìpi retti e da fortificarvici.16 Di libri educativi non ve ne può essere che uno, pena la contraddizione, giacché ogni uomo ha vedute opposte, o per lo meno diverse. Il leggere molti libri, il meditare su molti non ha altro effetto che quello di renderci dubbiosi sulle nostre idee, incerti nei nostri pensamenti;17 non si sa più a che cosa credere, e spesso si finisce col non credere più a nulla. Sono convinta che ogni libro che non diverte, fallisce al suo scopo; che ogni libro che fa pensare, nuoce. L obbiettivo d ogni lavoro letterario dovrebbe essere la fantasia non la testa che si guasta,18 non il cuore che sanguina ma l immaginazione che si esalta e gioisce. Non avete mai provato l ebbrezza dell immaginazione? . «Qualche volta. Ma credete che i suoi piaceri sieno19 innocenti? . «O non vi è innocenza, o lo sono. Credo che possiamo non commettere una 10 tuono: tono. 11 quel romanzo di Rousseau: Giorgio le aveva fatto avere La nuova Eloisa (1761), dello scrittore francese Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), uno dei romanzi più amati nell età romantica. 12 sunti: riassunti. 13 che meditato: che richiede una certa 98 dose di meditazione per essere assimilato. 14 ruota: la ruota dei trovatelli, dove si abbandonavano i figli indesiderati affinché venissero cresciuti nei brefotrofi, istituti appositi per accogliere i neonati illegittimi e dunque abbandonati. 15 quell artificio: il ragionamento (con un giudizio negativo sul comportamento per- sonale di Rousseau) sotteso all affermazione appena fatta. 16 da fortificarvici: che ci possano fortificare. 17 pensamenti: pensieri, convinzioni. 18 la testa che si guasta: per l eccesso di riflessione. 19 sieno: siano.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi