Il tesoro della letteratura - volume 3

20 25 30 35 40 45 50 L individuo pensante e poetante è per lui la sola alternativa all indecisione, poi allo spegnimento di quel focherello nel camino e in definitiva alla tenebra. Il poeta soleil couchant3 di Baudelaire è per lui l artefice che umanamente, con il suo calore residuo e insufficiente, disegna figure angeliche sullo sfondo di una guerra cosmica e terrestre, senza scopo e senza ragione : l irrequieta Clizia della Bufera, ad esempio, la cui fronte si confonde con l alba . (La stessa angelica Clizia, nel mottetto XV delle Occasioni, visita il poe ta al primo chiaro e al primo buio . l angelo che rende non angelica ma umana la giornata di un uomo incerto, annoiato, malinconico: intreccia mattino e sera con il suo refe .4 E umano è la parola chiave che la critica in genere ha sottovalutato, in Montale, preferendo parlare di egologia5 negativa Sanguineti o ironia diminutiva Luzi o congenita impotenza Zanzotto).6 Poeta e umano è pure il dandy utopista che protesta contro la disarmonia storica e il cui gesto implica sfiducia e insieme ottimismo, disperazione e fede nel destino individuale . Ma è soprattutto chi, pur ineluttabilmente attratto verso l oscurità e l aria che grava, presta le sue cure al mondo: il viandante (viator)7 che aggiunge all esigua e indecisa fiamma di quel focolare un ramo o una pigna, e riprende poi il suo cammino. La poesia stessa è essenzialmente pietà e comprensione: lo sanno il giovanissimo Montale spiritualista e contingentista8 del Quaderno genovese e degli Ossi di seppia (lettore di Boutroux, di estov)9 e il vecchio Montale scettico del Quaderno di quattro anni. Se la vita umana è stupida come il sonno dell abbandonato , priva di segni, segreti, miracoli, fini ultimi, smagliature nella rete che ci stringe, se è precisamente l idiozia di cui parla l amato Flaubert, la poesia è il paradosso che rende intelligente la vita. Nonostante il suo leggendario understatement, Montale parla chiaro: la vita da sola, da sé, senza la poesia e i poeti (e il loro antico ruolo sociale), è simile a quella del vecchio abbandonato accanto al focolare freddo: un doloroso, sordo non senso. E quando, nel discorso del Nobel, si chiede: ancora possibile la poesia? la risposta, dalla logica stringente, è affermativa: Inutile chiedersi quale sarà il destino della poesia. come chiedersi se l uomo di domani, di un domani magari lontanissimo, potrà risolvere le tragiche contraddizioni in cui si dibatte dal primo giorno della Creazione. Come dire: la poesia durerà finché durerà la pena degli uomini. (D altra parte, se la pena non ci fosse, non sarebbe possibile la poesia.) 3 soleil couchant: tramonto (in francese). Per Bau- delaire il poeta era in una condizione di crepuscolo nella società borghese del suo tempo. 4 refe: filo ritorto. 5 egologia: modo di vita basato sull individualismo. 6 Sanguineti... Zanzotto: Edoardo Sanguineti (19302010), Mario Luzi (1914-2005) e Andrea Zanzotto (1921-2011) sono stati importanti poeti italiani del Novecento. 7 viator: in latino. 8 contingentista: che fa riferimento al contingentismo, indirizzo di pensiero, noto anche come filosofia della contingenza , sviluppatosi in Francia nel XIX sec. soprattutto per opera del filosofo tienne mile-Marie Boutroux (1845-1921). Secondo questa impostazione, gli schemi scientifici variano nell am- bito delle singole scienze, ed è impossibile tentare, nella gerarchia delle scienze, una riduzione delle superiori alle inferiori. Questa impossibilità permette di affermare la contingenza reciproca delle varie forme di realtà e di aprire la via, al di là di ogni meccanicismo e determinismo, alla fondazione della libertà. 9 estov: Lev estov, pseudonimo del filosofo russo Lev Isaakovi varcman (1866-1938). Il suo pensiero è una violenta polemica contro la scienza, la filosofia, la ragione, identificate con il peccato e accusate di sopprimere la soggettività, l esistenza, la libertà dell uomo; ad esse estov contrappone la fede religiosa, concepita come non-sapere , decisione per l impossibile e per l assurdo, abbandono all arbitrio assoluto di Dio, che sarebbe indifferente alle nostre opere. 973

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi