Il tesoro della letteratura - volume 3

Eugenio Montale Ossi di seppia 30 35 40 45 il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità. Lo sguardo fruga d intorno, la mente indaga accorda disunisce nel profumo che dilaga quando il giorno più languisce. Sono i silenzi in cui si vede in ogni ombra umana che si allontana qualche disturbata Divinità. Ma l illusione manca e ci riporta il tempo nelle città rumorose dove l azzurro si mostra soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase. La pioggia stanca la terra, di poi; s affolta il tedio dell inverno sulle case, la luce si fa avara amara l anima. Quando un giorno da un malchiuso portone tra gli alberi di una corte ci si mostrano i gialli dei limoni; e il gelo del cuore si sfa, e in petto ci scrosciano le loro canzoni le trombe d oro della solarità. colo capace di sottrarci all inautenticità della nostra vita e di farci comprendere la verità del mondo. 28 disbrogliare: dipanare e districare. 31 indaga disunisce: si interroga, stabilisce connessioni, opera distinzioni. 33 quando languisce: nell ora più calda, quando il giorno si consuma oppresso dal sole a picco e dalla calura. 34-36 Sono Divinità: sono questi i silen- zi in cui si vede, in ogni ombra umana che si allontana, una divinità disturbata dalla nostra presenza. 37 manca: svanisce. il tempo: il trascorrere delle stagioni. 39 cimase: cornicioni delle case. 40 La pioggia la terra: la pioggia colpisce la terra e la affatica. s affolta: si addensa. 42 avara: scarsa. 44 corte: cortile. 46 si sfa: si scioglie. 47-49 e in petto solarità: e i limoni (trom- be d oro della solarità è una metafora e allo stesso tempo una sinestesia: il colore giallo intenso suggerisce un suono gioioso, come di tromba) fanno risuonare nel nostro petto le loro solari canzoni. Dentro il TESTO Un paesaggio secco e scabro I contenuti tematici Nonostante la contiguità geografica, la campagna mediterranea ritratta negli Ossi di seppia è del tutto diversa dal litorale toscano di Alcyone. Poesie come I limoni sostituiscono lo splendido scenario in cui esplode il panismo dannunziano con un luogo umile, privo di suggestioni, fatto di erbosi / fossi (vv. 4-5), pozzanghere / mezzo seccate (vv. 5-6) in cui vive qualche sparuta anguilla (v. 7), viuzze e ciglioni (v. 8), ciuffi delle canne (v. 9) e orti (v. 10). Nel rappresentare un angolo delle Cinque Terre, Montale avrebbe potuto insistere sulle spiagge, o sulle spettacolari scogliere. Preferisce invece retrocedere dalla costa all immediato entroterra: è su questi umili paraggi che egli proietta il suo lucido atteggiamento verso l esistenza, che non ha nulla della rassegnazione incline al patetico propria dei poeti crepuscolari. Il sentimento di infelicità e disarmonia non induce infatti il poeta a chiudersi in sé stesso né ad abbandonarsi al lamento. Egli sembra invece appagarsi di un momento di sospensione, aiutato dalla natura: tacciono gli uccelli, l aria è ferma, si diffonde l odore inconfondibile dei limoni. 951

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi