T1 - Un bilancio letterario (Intenzioni (Intervista

Il primo Novecento in sintesi all ingrosso si può dire metafisica , in quanto nata «dal cozzo della ragione con qualcosa che non è ragione . Al riguardo è decisiva, negli anni Trenta e Quaranta, la suggestione esercitata su di lui dall allegorismo dantesco. Tanto nelle Occasioni quanto nella Bufera l appello a una figura femminile in grado di annientare le miserie dell esistenza emerge in primo piano. Montale compone un canzoniere in cui l amore è chiamato a riscattare anche le tragedie della Storia, rappresentate da guerre e dittature. Tale riscatto è però un illusione, non sostenuta, come lo è in Dante, da una fede ultraterrena, ma minacciata dalla brutalità e dalla stupidità delle vicende umane oltre che dallo scetticismo e dal pessimismo del poeta stesso. Il rovescio della medaglia Nelle ultime opere Montale esplicita la polemica contro i miti omologanti che plasmano l immaginario collettivo: «Ho scritto un solo libro, di cui prima ho dato il recto, ora do il verso , dichiara nel 1975. In effetti, alle prime tre raccolte, che costituiscono ai suoi occhi il recto (cioè il diritto della medaglia), seguono nel 1971 Satura e di lì a poco un ulteriore, cospicua produzione poetica: insieme compongono il verso, cioè il rovescio. L autore lega il proprio senso di smarrimento ai meccanismi della società di massa, ai quali egli guarda perplesso quando non addirittura inorridito. Compaiono nei suoi testi, quali spunti compositivi, episodi minimi di cronaca pubblica e privata; la tensione lirica al sublime si spegne, sostituita da un tono colloquiale e prosastico, pervaso di ironia. I versi di Montale si muovono ora tra i rifiuti della società dei consumi, ma nonostante tutto la poesia non perde senso, resta «ancora possibile , come il poeta sosterrà ricevendo il premio Nobel. Nell ultima produzione poetica il tono alto della poesia di Montale si fa più prosastico e colloquiale: allo smarrimento che lo coglie di fronte alla massificazione indotta dalla società dei consumi il poeta reagisce con una dissacrante ironia. T1 Un bilancio letterario Intenzioni (Intervista immaginaria) Terminata la Seconda guerra mondiale, Montale è vicino alla soglia dei cinquant anni e fa il punto sulla propria opera poetica, che consiste in quel momento di due libri (Ossi di seppia e Le occasioni) e di una piccola raccolta, Finisterre, che sarebbe confluita nel volume La bufera e altro. Il poeta immagina dunque un intervista a sé stesso in cui si giudica con lucidità e disincanto. Il testo viene pubblicato sulla Rassegna d Italia nel gennaio 1946. Ne riportiamo i passi salienti. Una dichiarazione di poetica 5 Scrivendo il mio primo libro1 (un libro che si scrisse da sé)2 [ ] ubbidii a un bisogno di espressione musicale. Volevo che la mia parola fosse più aderente di quella degli altri poeti che avevo conosciuto. Più aderente a che? Mi pareva di vivere sotto a una campana di vetro,3 eppure sentivo di essere vicino a qualcosa di essenziale. Un velo sottile, un filo appena mi separava dal quid definitivo.4 L espressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo, di quel filo: un esplosione, la fine dell inganno del mondo come rappresentazione.5 Ma questo era un limite irraggiungibile. E la mia volontà di aderenza restava musicale, istintiva, non programmatica. 1 il mio primo libro: Ossi di seppia. 2 si scrisse da sé: nacque da un urgenza interiore incontenibile, prima ancora che da un razionale moto della volontà, e fu scritto in maniera impetuosa. 3 Mi pareva di vivere sotto a una cam- 928 pana di vetro: non riuscivo a stabilire un contatto con la realtà. 4 dal quid definitivo: dal dato in grado di svelare l autentica natura della realtà. 5 L espressione assoluta sarebbe stata la rottura rappresentazione: una parola es- senziale sarebbe stata in grado di squarciare il velo e svelare l inganno che si nasconde dietro le apparenze (Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819, è il titolo dell opera più importante del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer).

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi