T5 - Città vecchia

Umberto Saba Il canzoniere T5 audiolettura L infinito nell umiltà Città vecchia Tratto dalla sezione Trieste e una donna (1910-1912), questo componimento è una vera e propria dichiarazione d amore del poeta alla sua città natale e alla ricca umanità che la popola. METRO Una quartina di endecasillabi a rima ABBA, seguita da una strofa composta da endecasillabi, quinari, un settenario e un trisillabo (con sette rime in tutto) e una chiusa di 3 versi (2 endecasillabi rimati tra loro e intervallati da un settenario). Spesso, per ritornare alla mia casa prendo un oscura via di città vecchia. Giallo in qualche pozzanghera si specchia qualche fanale, e affollata è la strada. 5 10 Qui tra la gente che viene che va dall osteria alla casa o al lupanare, dove son merci ed uomini il detrito di un gran porto di mare, io ritrovo, passando, l infinito nell umiltà. Qui prostituta e marinaio, il vecchio 2 oscura: buia, perché stretta, ma anche malfamata . 4 fanale: lampione. 15 20 che bestemmia, la femmina che bega, il dragone che siede alla bottega del friggitore, la tumultuante giovane impazzita d amore, sono tutte creature della vita e del dolore; s agita in esse, come in me, il Signore. Qui degli umili sento in compagnia il mio pensiero farsi più puro dove più turpe è la via. 6 lupanare: bordello, casa di tolleranza. 7 detrito: rifiuto. 12 bega: litiga. 13 dragone: soldato austriaco di cavalleria. 14 friggitore: commerciante di cibi fritti. 22 turpe: vergognosa, oscena. Dentro il TESTO La sacralità della vita popolare I contenuti tematici La città vecchia era, al tempo di Saba, la parte più antica di Trieste, costituita da vicoli poi scomparsi a seguito delle trasformazioni urbanistiche. La Trieste popolare è quella che il poeta più ama, in virtù del suo senso di comunione con l umanità che la caratterizza («Esser uomo tra gli umani, / io non so più dolce cosa scrive Saba in un altra poesia, Sesta fuga). in questa parte della città che egli, nei suoi vagabondaggi, sembra talvolta dimenticare la sofferenza privata, proprio in virtù di tale sentimento di solidarietà fraterna. Il suo atteggiamento ha qualcosa di religioso (s agita in esse, come in me, il Signore, v. 19), e infatti egli trova l infinito / nell umiltà (vv. 9-10): gli umili vale a dire gli ultimi, gli emarginati, i reietti della società (il detrito / di un gran porto di mare, vv. 7-8, dove gli uomini sono accostati alle merci) non sono oggetto di uno sguardo paternalistico, ma semmai di un amore di tipo evangelico. Dai Vangeli derivano anche alcune immagini-spia, come quella della prostituta (v. 11). Così, in un ribaltamento completo degli stereotipi e dei pregiudizi borghesi, la via della città normalmente considerata più turpe (v. 22) quella popolata dai frequentatori di osterie, dalle prostitute in cerca di clienti, dai vecchi malvissuti, dai marinai di passaggio è il luogo dove il pensiero del poeta diventa più puro (vv. 21-22). 899

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi