Il tesoro della letteratura - volume 3

Umberto Saba Il canzoniere in sintesi L apertura del poeta al dolore altrui cresce nel tempo, diventando partecipazione alle tragiche vicende del popolo ebraico e di tutti coloro che hanno vissuto e lottato sotto le dittature del Novecento. Nel 1948 Saba pubblica un testo in prosa dal titolo Storia e cronistoria del Canzoniere, un autocommento alla propria opera, in cui chiarisce gli elementi che hanno ispirato la sua poesia. Un analisi sistematica e così approfondita del proprio lavoro creativo è un esempio unico nella letteratura italiana del Novecento. un documento prezioso per l interpretazione del Canzoniere, ma insidioso perché Saba, di proposito o meno, dissemina il testo di informazioni non sempre attendibili. Gli altri e la Storia Al di là del vissuto personale e dell oscuro groviglio che caratterizza il suo mondo interiore, Saba manifesta nel corso degli anni una crescente apertura alle ragioni della sofferenza altrui e alle vicende della Storia collettiva sempre mantenendo la semplicità e l assenza di retorica che contraddistinguono tutta la sua produzione. un altro aspetto della sua adesione alla vita, da cui derivano per esempio la solidarietà e la vicinanza nei confronti del popolo ebraico (al quale Saba appartiene in virtù delle origini materne), colpito dalla tragedia immane della Shoah, e più in generale verso tutti coloro che hanno sofferto a causa delle drammatiche vicende del Novecento e che si sono opposti alla barbarie dei regimi totalitari. Interpretazione e autointerpretazione Nel 1948, giudicando insufficiente l attenzione della critica nei suoi confronti, Saba pubblica un testo in prosa dal titolo Storia e cronistoria del Canzoniere, un singolare autocommento alla propria opera, in cui rivela le occasioni compositive, chiarisce i riferimenti a episodi e stati d animo che altrimenti non potrebbero per altra via essere noti al lettore, illustra il significato di alcune espressioni. Un analisi sistematica e così approfondita del proprio lavoro creativo da parte di un autore è un esempio unico nella letteratura italiana del Novecento (e che fa piuttosto pensare al Dante della Vita nuova e del Convivio, in cui egli spiegava, attraverso i brani in prosa, il senso delle proprie liriche). Non sempre, tuttavia, l auto-esame critico del poeta è il più corretto: non solo perché al lettore, che pure non può prescindere dall aderenza ai dati testuali, va garantita una certa libertà di interpretazione, ma anche perché Saba, di proposito o meno, dissemina la sua Storia e cronistoria di informazioni talora errate o comunque inaffidabili. Si tratta dunque di un documento prezioso ma non sufficiente per l interpretazione della sua opera poetica. Michelangelo Buonarroti, Prigione detto Atlante, 1530-1534. Firenze, Galleria dell Accademia. 895

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi