T9 - Basta! (Emilio Lussu)

Sguardi sul NOVECENTO 10 compagno, mi cerchi mi preghi, anche tu, mi chiami , io non sento non rispondo più! L operazione-verità Il criterio fondamentale che guida ora la rappresentazione è la verità, da afferrare se necessario con tragica impassibilità. Descrivere significa fare un atto di denuncia: contro la falsità delle parole che ingentiliscono ed edulcorano l essenza della guerra; contro gli ufficiali di carriera, disumani e incapaci di guidare le proprie truppe; contro i politici, additati come i principali responsabili di un massacro che tocca soltanto gli umili, vittime di un eccidio che si presenta con precisi connotati di classe, infierendo soprattutto sui soldati semplici. Emilio Lussu e Un anno sull Altipiano Il più significativo documento di tale visione realistica si trova in Un anno sull Altipiano, un libro autobiografi- co di memorie scritto dal sardo Emilio Lussu (18901975) circa vent anni dopo i fatti narrati e pubblicato a Parigi nel 1938, quando l autore, antifascista, si trova in esilio in Francia, dove ha dato vita, insieme ad altri fuoriusciti, al movimento Giustizia e Libertà . Riportiamo qui uno dei brani più drammatici dell opera: prima di andare all assalto, due soldati si suicidano, sparandosi con i loro fucili. Subito dopo anche per gli altri sopraggiunge l inevitabile massacro, facili bersagli degli austriaci; nella battaglia risuonano gli inutili e cinici incitamenti dei superiori, come il generale, equiparato a un «inquisitore, deciso ad assistere, fino alla fine, al supplizio dei condannati . La carneficina è fermata solo dall intervento di un cappellano austriaco, che invoca la resa degli italiani, esortandoli a non farsi uccidere inutilmente. ¥ T9 ¥ Basta! Emilio Lussu 5 10 Il cannone aveva ottenuto, per solo risultato, la ferita del puntatore1 e del tenente. I guastatori2 erano caduti tutti. Ma l assalto doveva aver luogo egualmente. Il generale3 era sempre là, come un inquisitore, deciso ad assistere, fino alla fine, al supplizio dei condannati. Mancavano pochi minuti alle 9. Il battaglione era pronto, le baionette innestate. La 9a compagnia era tutta ammassata attorno alla breccia dei guastatori. La 10a veniva subito dopo. Le altre compagnie erano serrate, nella trincea e nei camminamenti4 e dietro i roccioni che avevamo alle spalle. Non si sentiva un bisbiglio. Si vedevano muoversi le borracce di cognac. Dalla cintura alla bocca, dalla bocca alla cintura, dalla cintura alla bocca. Senza arresto, come le spolette5 d un grande telaio, messo in movimento. Il capitano Bravini aveva l orologio in mano, e seguiva, fissamente, il corso inesorabile dei minuti. Senza levare gli occhi dall orologio gridò: «Pronti per l assalto! . Poi riprese ancora: 1 puntatore: nella tecnica militare, chi è in- caricato del puntamento di un arma. 2 guastatori: soldati impiegati nell attacco di opere fortificate. 3 Il generale: è il generale Leone, coman- dante della brigata, tipico esempio di capo fanatico e sprezzante nei confronti dei sottoposti. 4 camminamenti: fossati per collegare diversi punti delle trincee e sottrarre il movimento degli uomini alla vista e al fuoco del nemico. 871

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi