Il tesoro della letteratura - volume 3

Sguardi sul NOVECENTO terventista per promuovere nelle sue Pagine della guerra (questo il titolo che raccoglie in volume, nel 1919, le sue opinioni neutraliste) una vera e propria presa di distanza, spesso ironica, dal generale entusiasmo che sostiene l entrata in guerra. Si tratta però di una posizione filosofica: certo nobile per gli intenti che la giustificano, ma incapace di far presa sui sentimenti collettivi della nazione. Né maggiore eco popolare hanno le voci di pochi altri isolati intellettuali che esprimono riserve sul conflitto imminente: per esempio, quella del cattolico Domenico Giuliotti (1877-1956) o quella del letterato vociano Giovanni Boine (1887-1917) il quale denuncia, ma non senza ambiguità, il disastro di un evento voluto così sostiene dai massoni per sconvolgere la tradizione e l ordine che regnano in Europa. La stragrande maggioranza degli intellettuali, invece, da posizioni ideologiche anche molto diverse tra loro, si mobilita nell esaltazione della guerra, invocando l inevitabile massacro come una purificazione del vecchio mondo, un lavacro di sangue che travolga ingiustizie e ipocrisie per lasciare spazio a una giovane civiltà, fondata sulla giustizia e sulla libertà. Per quanto oggi tale visione possa sembrarci assurda, ne troviamo conferma per esempio nelle parole del grande romanziere tedesco Thomas Mann (18751955), il quale scriverà: «Come si infiammarono subito i cuori dei poeti quando ci fu la guerra [ ] quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora! Ecco, di questo parlavano i poeti, solo di questo . Folla radunata in piazza del Popolo a Roma per il primo comizio interventista. L Illustrazione italiana , 23 maggio 1915. 859

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi