La guerra

Il primo Novecento in sintesi La guerra è il tema principale della raccolta. L esperienza in trincea pone l io davanti alla cruda e dura realtà. Di fronte a essa l uomo sceglie la via della condivisione e non quella dell isolamento. Il male inspiegabile portato con sé dalla guerra riguarda e coinvolge tutti gli esseri umani, indistintamente. Essi sono allora spinti a considerarsi come fratelli, uniti nella disgrazia. La poesia si afferma come portatrice di speranza e salvezza. La guerra, pur nella sua atrocità, permette agli uomini di fare propri valori come fratellanza e solidarietà. Nelle sue immagini poetiche Ungaretti comunica la riscoperta di questi sentimenti di umanità. Gli individui sono paragonati dal poeta a fibre dell universo e sono accomunati da un tragico destino di morte. La guerra In comunione con il prossimo Il tema fondamentale della raccolta è costituito dalla guerra. In Ungaretti la parola poetica interagisce con la Storia, quella privata del poeta e quella collettiva dell umanità. la stessa esperienza della vita di trincea a presentare la realtà nella sua cruda violenza e a offrire un immagine dell io fusa con il mondo che lo circonda («Ora sono ubriaco d universo , La notte bella), in termini che ricordano il panismo di d Annunzio. La tragedia, di cui il soggetto lirico è testimone attivo, non lo porta a estraniarsi o a rifugiarsi in una dimensione individualistica: al contrario, la carneficina e la morte suggeriscono l aspirazione a una sorta di innocenza primigenia, in cui l esistenza del singolo può superare il proprio sradicamento trovando comunione e conforto nella condivisione di un destino collettivo. La vita si afferma sulla morte L adesione all esistenza («Non sono mai stato / tanto attaccato / alla vita , Veglia, T3, p. 831) si manifesta con tanta più forza quanto più questa si rivela nella sua esile fragilità. Allo stesso modo, la constatazione dell insensata crudeltà della guerra accentua la propensione a percepire la fraternità dell altro, del prossimo, compresi coloro che si trovano sul fronte opposto. La vitalità una vitalità istintuale, biologica , non complicata da alcuna sovrastruttura ideologica riafferma i propri diritti in mezzo al dolore, riaccendendo il senso di appartenenza alla specie umana e trasformando la poesia in una sorta di strumento di salvezza, in un arma contro la sofferenza. La dimensione corale Per queste ragioni in Ungaretti la dimensione del conflitto non può essere quella privata. I gesti eroici dannunziani e l entusiasmo futurista sono sostituiti da una vocazione alla coralità: per quanto in sé ripugnante, la guerra permette di riscoprire un umanità solidale, una visione comunitaria della vita, l amore e la fratellanza che la civiltà borghese hanno estirpato. In altri termini, la minaccia incombente della morte fa riemergere un sentimento della socialità offerto dal semplice fatto di esistere. Questo modo di sentire si riverbera nelle immagini adottate dalla poesia di Ungaretti. Esemplare in tal senso è la metafora ricorrente della fibra o del brandello a cui è ridotto l essere umano, privato di tutte le fisime superflue della vita civile. La rappresentazione di sé stesso come «una docile fibra / dell universo (I fiumi, T7, p. 839) sottolinea l esistenza di una sorta di identità comune, che cancella le differenze, abbatte le distanze, supera i confini (di nazione, di lingua, di censo) e accomuna tutte le creature nella cornice della natura, talvolta umanizzata sotto il segno della sofferenza (cfr. l «albero mutilato ancora nei Fiumi, v. 1, o il «brandello di muro in San Martino del Carso, v. 4, T8, p. 842). Otto Dix, Autoritratto da soldato, 1914. Stoccarda, Galerie der Stadt Stuttgart. 828

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi