Il tesoro della letteratura - volume 3

[ ] della poesia tradizionale, dall impressionismo soggettivistico. Essi vagheggiano un arte pura e adottano il frammentismo come stile formale. Questo approccio è valido non solo nella poesia ma anche nella prosa, tanto che spesso il confine tra i due generi è incerto. CLEMENTE REBORA DINO CAMPANA LA RONDA VINCENZO CARDARELLI Nasce a Milano nel 1885. Collabora con le riviste La Voce e Riviera Ligure e traduce dal russo. Nel 1929 si converte al cattolicesimo e nel 1936 è ordinato sacerdote. Muore a Stresa nel 1957. Già nella raccolta poetica d esordio, Frammenti lirici (1913), è presente la ricerca di assoluto che torna in tutta la sua produzione, in particolare nei Canti anonimi (1922). Nelle liriche degli ultimi anni la poesia di Rebora è espressione di un profondo colloquio con Dio: Poesie (1947), Via Crucis e Curriculum vitae (1955), Gesù il fedele e Canti dell infermità (1956). Il suo stile è basato su un linguaggio aspro e dissonante ed è riconosciuto come il massimo esponente dell espressionismo vociano. Nasce nel 1885 a Marradi (Firenze). Viaggia e svolge i mestieri più diversi. Fra il 1913 e il 1914 frequenta i circoli fiorentini della Voce e di Lacerba . Muore nel 1932. Del 1914 sono i Canti orfici. Le liriche di Campana prendono spesso avvio da uno spunto realistico che viene trasfigurato in chiave visionaria. Nel primo dopoguerra inizia a Roma la pubblicazione del mensile La Ronda , che sarà pubblicato tra il 1919 e il 1922, con un numero isolato nel dicembre 1923. Gli scrittori rondeschi esprimono interessi esclusivamente letterari e aspirano a un ritorno all ordine e alla tradizione classica sul piano dello stile. I principali membri del gruppo sono soprattutto prosatori (Emilio Cecchi, Antonio Baldini, Riccardo Bacchelli) che si esercitano nella descrizione raffinata della realtà. Altro esponente di spicco della rivista è invece un poeta, Vincenzo Cardarelli. Nasce a Corneto Tarquinia (Viterbo) nel 1887. Autodidatta, lavora a Roma dal 1906 al giornale Avanti! . Nel 1919 è tra i fondatori della rivista La Ronda e, nel secondo dopoguerra, è condirettore della Fiera letteraria . Muore a Roma nel 1959. La sua prima opera è Prologhi (1916), in cui si rivela il suo autobiografismo interiore; lo stile è caratterizzato da chiarezza espressiva e compostezza formale. Alla base della sua poetica vi è la restaurazione classica . Le prose (Favole e memorie, 1925; Il sole a picco, 1929; Il cielo sulle città, 1939) seguono i canoni rondeschi, di cui egli è il principale teorico. 781

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi