Il tesoro della letteratura - volume 3

Il primo Novecento 20 scarso cervello, scarsa morale, spaventosa chiaroveggenza: è il vero figlio del tempo nostro. Non ricco, giunta l ora di «vender parolette (il suo Petrarca! ) e farsi baratto o gazzettiere, Totò scelse l esilio. E in libertà riflette ai suoi trascorsi che sarà bello tacere. 25 30 35 40 Non è cattivo. Manda soccorso di danaro al povero, all amico un cesto di primizie; non è cattivo. A lui ricorre lo scolaro pel tema, l emigrante per le commendatizie. Gelido, consapevole di sé e dei suoi torti, non è cattivo. il buono che derideva il Nietzsche: « in verità derido l inetto che si dice buono, perché non ha l ugne abbastanza forti . Dopo lo studio grave, scende in giardino, gioca coi suoi dolci compagni sull erba che l invita; i suoi compagni sono: una ghiandaia r ca, un micio, una bertuccia che ha nome Makakita III La Vita si ritolse tutte le sue promesse. Egli sognò per anni l Amore che non venne, sognò pel suo martirio attrici e principesse, ed oggi ha per amante la cuoca diciottenne. Quando la casa dorme, la giovinetta scalza, fresca come una prugna al gelo mattutino, giunge nella sua stanza, lo bacia in bocca, balza su lui che la possiede, beato e resupino 45 IV Totò non può sentire. Un lento male indomo inaridì le fonti prime del sentimento; 21 «vender parolette : esercitare il me- stiere di avvocato. L espressione è tra virgolette perché si tratta di una citazione da Petrarca (Canzoniere, 360, vv. 80-81: «Questi in sua prima età fu dato a l arte / da vender parolette, anzi menzogne ). 22 baratto: commerciante (ma il termine ha una sfumatura truffaldina), oppure, secondo altri, barattiere in senso dantesco (Inferno, XI, v. 60: «ruffian, baratti e simile lordura ), cioè colui che commette peculato (l arricchimento indebito ottenuto in virtù di una carica pubblica ricoperta). In questo secondo senso, Totò si sarebbe rifiutato di dedicarsi alla politica per arricchirsi. gazzettiere: giornalista (anche in questo caso 762 il vocabolo ha una connotazione negativa). 24 ai suoi trascorsi: al suo passato. che sarà bello tacere: è una citazione dantesca («parlando cose che l tacere è bello , Inferno, IV, v. 104). 28 commendatizie: lettere di referenza. 30 Nietzsche: il pensatore tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900), filosofo della mitologia del superuomo e della volontà di potenza. Ai vv. 31-32 Gozzano parafrasa un passo di Così parlò Zarathustra (18831885) in cui Nietzsche afferma di ridere «dei rammolliti che si credono buoni perché non hanno artigli . 32 l ugne: le unghie. 33 grave: faticoso. 35 ghiandaia r ca: uccello passeriforme che si nutre di ghiande (da cui il nome), noci e insetti; la sua voce è rauca (r ca) probabilmente per l età avanzata. 36 bertuccia: scimmietta. 37 si ritolse: si riprese, non mantenne. 39 pel suo martirio: per le proprie sofferenze amorose, cioè per soffrire d amore. 44 resupino: forma aulica per supino . Anche nell atto amoroso Totò esprime un atteggiamento di passività, a cui si contrappone la baldanza giovanile della servetta (come suggerisce il verbo balza al v. 43). 45 sentire: provare sentimenti ed emozioni. indomo: inodomito, non domabile, incurabile.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi