CLASSICI a confronto - Svevo e Pirandello

Il primo Novecento CLASSICI a confronto Svevo e Pirandello TRADIZIONE E INNOVAZIONE Le nuove prospettive di ricerca aperte in ambito europeo da Proust, Kafka, Musil e Joyce vengono approfondite e declinate in Italia, secondo modelli diversi, da Svevo e Pirandello, i quali, pur senza rinnegare i valori della tradizione narra tiva ottocentesca, ne rinnovano profondamente strutture e tipologie. Di fronte alle nuove tendenze, la narrativa italiana raggiunge, come osserva Renato Barilli, «un buon grado di equilibrio tra tradizione e innovazione . Senza approdare all e stetismo e al misticismo decadenti, ma anzi restando in parte ancorati agli strumenti del Naturalismo, Svevo e Pirandello riescono a svelare un mondo completamente inedito, in cui i personaggi sono prigionieri in una zona di confine tra un passato nel quale non riescono più ad abitare e un presente che non comprendono. Essi divengono veri e propri «forestieri della vita , per usare un espressione pirandelliana, antieroi in cerca di una nuova identità. UMORISMO E IRONIA Gli strumenti con cui i due autori attuano il parziale superamento del romanzo naturalista sono diversi, ma sinteticamente riconducibili a due princìpi cardine: l umorismo per Pirandello e l ironia per Svevo. Si tratta, in entrambi i casi, di una sorta di propensione a valorizzare il diverso e il contrario . Pirandello accetta ed enfatizza il diverso, trasferendo il comico «avvertimento del contrario su un piano supe riore di coscienza estetica, quello del partecipe «sentimento del contrario . Svevo, ricor rendo di continuo all ironia, prende le distanze dalla banalità delle esistenze comuni, al lontanando lo sguardo per meglio vedere l irriducibile diversità dell altro . LA PSICANALISI La presenza costante del personaggio folle e la riflessione sul conflitto apparente tra normalità e diversità, tra malattia e salute, sono gli elementi comuni a Svevo e Pirandello più segnalati dalla critica. Accanto alle analogie, tuttavia, emergono nu merose le divergenze, a partire dalla dimensione psicanalitica della scrittura, che, pre sente nella stessa struttura narrativa della Coscienza di Zeno, è invece assente in Pirandel lo, se non altro perché l autore non conosceva direttamente le teorie di Freud. Egli aveva però letto un saggio destinato a condizionare profondamente la sua concezione dell ani mo umano, Le alterazioni della personalit di Alfred Binet (1892). Le teorie dello psicologo francese, nate all interno della scuola di JeanMartin Charcot (maestro parigino di Freud), riguardavano i fenomeni di divisione dell io, particolarmente evidenti nella malattia psi chiatrica detta schizofrenia: temi che nell opera di Pirandello hanno grande rilievo. IL RUOLO DELLA SCRITTURA Nei romanzi più noti dei due autori, infine, l attività della scrittura riveste un ruolo fondamentale, sebbene di segno quasi opposto. Zeno Cosini usa la scrittura come uno sfogo privato per guarire dalla nevrosi, senza compromet tere le sue attività pubbliche; Mattia Pascal scrive invece con un atteggiamento testamentario, esponendo le sue memorie nella speranza che qualcuno sappia trarne «qualche frutto . Eppure, per entrambi gli autori, l atto della scrittura è una risposta forse l unica alla crisi esistenziale di cui sono testimoni. 694

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi