Le tecniche narrative

Il primo Novecento in sintesi La trama del romanzo ha uno sviluppo circolare: il suicidio di uno sconosciuto diventa la presunta morte di Mattia, che apre la strada alla nascita di Adriano; poi il nto suicidio di Adriano prelude alla rinascita di Mattia, che torna però a essere presunto morto. Le tecniche narrative La struttura circolare La narrazione inizia a vicenda conclusa, con un flash back la cui funzione è giustificata dal narratore nelle due Premesse. La struttura circolare consente comunque al lettore di identificare senza difficoltà una trama dai contorni precisi, per quanto filtrata dalla voce narrante. A essa si sovrappone un gioco di corrispondenze incrociate: all iniziale falsa morte di Mattia segue, infatti, la nascita del personaggio-nessuno Adriano, mentre in chiusura il finto suicidio di Adriano Meis prelude alla rinascita di Mattia Pascal (che, però, non avverrà). Da un vero suicidio, subìto passivamente da Mattia (riconosciuto nel cadavere dello sconosciuto), si passa a un falso suicidio attivamente organizzato. (vero) suicidio nascita di Adriano Meis (finto) suicidio rinascita (fallita) di Mattia Pascal dello sconosciuto di Adriano Meis La narrazione è condotta in prima persona. L io narrante è intradiegetico e coincide con il protagonista del racconto, del quale fornisce dunque una visione e un interpretazione soggettiva e in quanto tale non completamente affidabile. Il pensiero dell autore emerge a intermittenza, affidato alle parole di qualche personaggio (in particolare del losofo Anselmo Paleari). Le interferenze tra le voci narranti La narrazione assume profondità e prospettiva grazie alle interferenze tra le voci narranti: l io narrante (il Mattia che si chiude in biblioteca per stendere le sue memorie) si sovrappone all io-attore (il personaggio che vive dall interno i fatti accaduti, a sua volta scisso nelle due identità di Mattia e Adriano). A questi intrecci fra i diversi punti di vista si aggiunge la presenza quando la narrazione lascia spazio alla riflessione teorico-filosofica della voce dell autore, espressa da alcuni personaggi (in particolare dal filosofo Anselmo Paleari). Anche se tutta la narrazione è condotta in prima persona, il romanzo non ha però l aspetto di un memoriale scritto a vicenda conclusa, in cui chi racconta sa tutto dei fatti e, guardandoli dall esterno, li giudica come un narratore onnisciente. Nel Fu Mattia Pascal, al contrario, l autore utilizza per lo più una focalizzazione interna, mostra cioè le cose così come le vede Mattia-attore nel loro svolgersi, e raramente all inizio e alla fine con la più ampia consapevolezza del Mattia-narratore. In questo modo il lettore scopre lo sviluppo dei fatti passo dopo passo, senza conoscere da subito l esito finale, ed è così maggiormente coinvolto nella vicenda. Un mondo di illusioni La soggettività del punto di vista, amplificata dalla focalizzazione interna, conferisce alla narrazione un carattere mutevole: nessuno, infatti, può stabilire la veridicità del racconto; non ci sono testimoni né narratori esterni onniscienti, ma soltanto il filtro della memoria di Mattia Pascal. A complicare la sostanziale inattendibilità della vicenda si aggiunge il sistema delle Premesse, una sorta di prefazioni metanarrative che inquadrano la materia entro una cornice straniante: avvertendo il lettore che l ordine con cui verranno presentati i fatti è totalmente arbitrario, il narratore confessa implicitamente di aver manipolato la verità a suo piacimento; il risultato non è il resoconto oggettivo di una vicenda, ma un interpretazione soggettiva che contribuisce a restituire il senso della relatività del reale. A risultare inaffidabile, infine, è lo stesso autore. Pirandello pare giocare con gli elementi tradizionali del romanzo naturalistico, ammettendo di scrivere «per distrazione , per rifugiarsi in quel mondo di illusioni, sogni e incertezze che il Positivismo aveva escluso dalla letteratura. 682

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi