Una vicenda “inverosimile”

Luigi Pirandello Il fu Mattia Pascal in sintesi Mattia Pascal, bibliotecario . Questo eroe tragicomico, «fuori di chiave e orfano di ogni certezza, rappresenta la prima grande incarnazione dell umorismo pirandelliano, portato poi alle estreme conseguenze da Vitangelo Moscarda in Uno, nessuno e centomila. Una vicenda inverosimile La trama Mattia Pascal vive in un paese immaginario, dove conduce un esistenza sempre uguale tra il lavoro in una biblioteca e una convivenza familiare litigiosa ed esasperante. Un giorno dei parenti lo riconoscono nel cadavere di un suicida: così egli sfrutta la sua presunta morte per cominciare una nuova vita. Non ritorna al suo paese ma tenta di costruirsi una nuova identità assumendo il nome di Adriano Meis. Da Mattia Pascal ad Adriano Meis Mattia Pascal vive in un immaginario paese della Liguria, Miragno, dove conduce un esistenza monotona tra l impolverata biblioteca in cui lavora e l ambiente domestico, vissuto come un carcere. Stanco ed esasperato dai continui litigi con la moglie Romilda e la suocera, decide di allontanarsi senza dire nulla a nessuno. Giunto a Montecarlo, vince una cospicua somma di denaro al casinò, lascian dosi così alle spalle, di colpo, tutte le sue preoccupazioni economiche. Di ritorno verso casa, in treno, legge su un giornale la notizia che i suoi familiari lo hanno riconosciuto nel cadavere di un suicida annegato in una roggia del suo podere, la Stìa. La rabbia e la stizza lasciano subito il posto a un illuminazione: l idea di poter cominciare una nuova vita, finalmente libero da ogni legame con il passato, di rinascere con una coscienza «vergine e trasparente . Essendo ufficialmente morto, Mattia decide di voltare drasticamente pagina e, invece di tornare in paese per chiarire l equivoco, tenta di costruirsi una nuova identità sotto il nome di Adriano Meis. Dopo aver girovagato per l Europa, Mattia si stabilisce a Roma in una stanza affittata nella casa di un bizzarro personaggio, teosofo e spiritista. Qui comincia a manifestare i primi segni di inquietudine per l inconsistenza della sua posizione. Se ne rende drammaticamente conto quando, innamoratosi della figlia del suo ospite, vorrebbe chiederle di sposarlo ma non lo può fare perché non è più Mattia e non è in verità neanche Adriano. Il trasferimento a Roma Dopo aver trascorso diversi mesi girovagando per l Euro pa, deluso dal «senso penoso di precarietà che tien sospesa l anima di chi viaggia , Mat tiaAdriano si trasferisce a Roma, prendendo una stanza in affitto nella casa di un bizzar ro personaggio, Anselmo Paleari. Qui trascorre le giornate fra le sottili disquisizioni del suo logorroico ospite e le attenzioni amichevoli della figlia di lui, Adriana. Ben presto, però, il protagonista comincia a sentire l inconsistenza di questa assoluta libertà, il vuoto di una non-esistenza che lo condanna alla totale estraneità dalla società. Innamoratosi della giovane Adriana, si rende conto che non potrà mai sposarla, per ché si è autocostretto a vivere come un «forestiere della vita : per la legge egli non esiste, se non come un nome (un «fu ) sulla lapide del cimitero di Miragno, e così non può nemmeno denunciare un furto o accettare una sfida a duello, quando se ne presenta l oc casione. La vera identità di un individuo è quella che gli viene conferita dallo stato civi le: fuori dalla «trappola della società c è solo un infinita e insopportabile solitudine. Per uscire dalla «trappola in cui si è cacciato, decide di inscenare un secondo suicidio, il suo, ossia di Adriano Meis, e di tornare al paese e farsi riconoscere. Ma qui lo attende la sorpresa che la moglie si è risposata e ha avuto una figlia dal nuovo marito. Ora Mattia è davvero «il fu Mattia Pascal : si ritira nella biblioteca per scrivere le sue memorie e ogni tanto va al cimitero a deporre un fiore sulla propria tomba. Il secondo suicidio L unico modo per uscire dai lacci di questa ragnatela è inscenare un secondo suicidio, quello di Adriano Meis: la morte appare di nuovo, agli occhi dell e roe disorientato, come l occasione privilegiata per rientrare nella vita. Lasciato un bigliet to sull argine del Tevere, torna a Miragno, deciso a farsi riconoscere da tutto il paese e con il preciso intento di vendicarsi della moglie e della suocera, verso le quali nutre un forte risentimento. Ma una brutta sorpresa lo attende: la moglie Romilda si è risposata con Pomino, un suo vecchio amico d infanzia, e ha avuto da lui una figlia. Mattia non è più nessuno: sebbene ancora vivo, è un «escluso dalla vita; così, convintosi a non ri vendicare il suo posto a fianco della moglie, «si acconcia a fare il morto definitivamente. Si ritira nella sua biblioteca, dedicandosi alla stesura di una sorta di memoriale privato e recandosi di tanto in tanto al cimitero per deporre un fiore sulla propria tomba. A chi gli chiede notizie sulla sua identità risponde: «Io sono il fu Mattia Pascal , un uomo che non esiste per la società, un nome vuoto. 679

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi