Il tesoro della letteratura - volume 3

Luigi Pirandello 75 80 85 90 95 Sì, un poeta epico o drammatico può rappresentare un suo eroe, in cui si mostri no in lotta elementi opposti e repugnanti;4 ma egli di questi elementi comporrà un carattere, e vorrà coglierlo coerente in ogni suo atto. Ebbene, l umorista fa proprio l inverso: egli scompone il carattere nei suoi elementi; e mentre quegli cura di coglierlo coerente in ogni atto, questi si diverte a rappresentarlo nelle sue incongruenze. [ ] Il mondo, lui, se non propriamente nudo, lo vede, per così dire, in camicia: in camicia, il re, che vi fa così bella impressione a vederlo composto nella maestà d un trono con lo scettro e la corona e il manto di porpora e d ermellino5 [ ]. Nella realtà vera le azioni che mettono in rilievo un carattere si stagliano su un fondo di vicende ordinarie, di particolari comuni. Ebbene gli scrittori, in genere, non se n avvalgono, o poco se ne curano, come se queste vicende, questi parti colari non abbiano alcun valore e siano inutili e trascurabili. Ne fa tesoro invece l umorista. L oro, in natura, non si trova frammisto alla terra? Ebbene, gli scrittori ordinariamente buttano via la terra e presentano l oro in zecchini nuovi, ben co lato, ben fuso, ben pesato e con la loro marca e il loro stemma bene impressi. Ma l umorista sa che le vicende ordinarie, i particolari comuni, la materialità della vita in somma, così varia e complessa, contradicono poi aspramente quelle semplifica zioni ideali, costringono ad azioni, ispirano pensieri e sentimenti contrarii a tutta quella logica armoniosa dei fatti e dei caratteri concepiti dagli scrittori ordinarii. [ ] Non ci sentiamo guizzar dentro, spesso, pensieri strani, quasi lampi di follia, pensieri inconseguenti, inconfessabili finanche a noi stessi, come sorti davvero da un anima diversa da quella che normalmente ci riconosciamo? Di qui, nell umo rismo, tutta quella ricerca dei particolari più intimi e minuti, che possono anche parer volgari e triviali se si raffrontano con le sintesi idealizzatrici dell arte in gene re, e quella ricerca dei contrasti e delle contradizioni su cui l opera sua si fonda, in contrapposizione alla coerenza cercata dagli altri; di qui quel che di scomposto, di slegato, di capriccioso, tutte quelle digressioni che si notan nell opera umoristica, in opposizione al congegno ordinato, alla composizione dell opera d arte in genere. 4 repugnanti: che si pongono in contra- sto reciproco. 5 in camicia d ermellino: il riferimento è alla celebre fiaba I vestiti nuovi dell im- peratore dello scrittore danese Hans Christian Andersen (1805-1875). Dentro il TESTO Lo specchio della riflessione I contenuti tematici La prima preoccupazione dello scrittore è stabilire quale sia la differenza tra la riflessione nell opera d arte classica e in quella umoristica. La metafora dello specchio che riflette e restituisce il dato oggettivo sembrerebbe in un primo momento accomuna re l idea di un arte armoniosa e organica (qual è quella classica) al risultato dall azione disgregante dell umorismo. In realtà, la superficie riflettente osservata dall umorista è sì ancora uno specchio, ma ormai andato in frantumi. Nell opera umoristica la riflessione non è uno specchio in cui il sentimento si rimira; ma gli si pone innanzi, da giudice; lo analizza, spassionandosene; ne scompone l immagine (rr. 1415). I frammenti di questo specchio rotto non possono più ricomporre l immagine originale in una visione globale e coe rente; o meglio, ci dicono che già in origine la realtà è multiforme, e che tale moltepli cità prospettica non va nascosta, ma anzi mostrata dall opera d arte. 647

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi