T1 - Il segreto di una bizzarra vecchietta (L’umorismo)

Luigi Pirandello in sintesi La presenza costante dell umorismo Nell opera pirandelliana, forse solo l ultima fase della produzione teatrale, quella mitica , può dirsi non condizionata dalla poetica dell umorismo. Tutti i romanzi, fatta eccezione per Suo marito e, in parte, per I vecchi e i giovani, sviluppano infatti il carattere spiazzante del «sentimento del contrario , in parti colare Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno e centomila. Anche novelle come La patente, Il treno ha fischiato, La vita nuda, Ciàula scopre la luna, e molte altre, si collegano alla visione di Pi randello. Per quanto riguarda il teatro, si pensi soprattutto a Il giuoco delle parti, Il piacere dell onestà o Così è (se vi pare). L opera più vicina ai contenuti del saggio è comunque, an che in termini cronologici, Il fu Mattia Pascal, in cui si trovano i fondamenti dell estetica umoristica elaborati in chiave narrativa. Quasi tutta la produzione di Pirandello è influenzata dalla poetica dell umorismo. L opera che più la rispecchi è Il fu Mattia Pascal. T1 Il segreto di una bizzarra vecchietta L umorismo, parte II, capp. 2-6 Presentiamo alcuni passi tratti dalla seconda parte del saggio L umorismo, in cui ven gono toccati i punti salienti della poetica pirandelliana. Centrale è il passo della «vec chia imbellettata , seguito da considerazioni più ampie sulla funzione della riflessio ne e sull identità plurima dei personaggi della vita reale e della letteratura. «Avvertimento e «sentimento del contrario 5 10 15 20 25 1 organa: struttura. Ordinariamente [ ] l opera d arte è creata dal libero movimento della vita in teriore che organa1 le idee e le immagini in una forma armoniosa, di cui tutti gli elementi han corrispondenza tra loro e con l ideamadre che le coordina. La ri flessione, durante la concezione, come durante l esecuzione dell opera d arte, non resta certamente inattiva: assiste al nascere e al crescere dell opera, ne segue le fasi progressive e ne gode, raccosta i varii elementi, li coordina, li compara. [ ] Questo, ordinariamente. Vediamo adesso se, per la natural disposizione d ani mo di quegli scrittori che si chiamano umoristi e per il particolar modo che essi hanno di intuire e di considerar gli uomini e la vita, questo stesso procedimento avviene nella concezione delle loro opere; se cioè la riflessione vi tenga la parte che abbiamo or ora descritto, o non vi assuma piuttosto una speciale attività. Ebbene, noi vedremo che nella concezione di ogni opera umoristica, la rifles sione non si nasconde, non resta invisibile, non resta cioè quasi una forma del sen timento, quasi uno specchio in cui il sentimento si rimira; ma gli si pone innanzi, da giudice; lo analizza, spassionandosene; ne scompone l immagine; da questa analisi però, da questa scomposizione, un altro sentimento sorge o spira: quello che potrebbe chiamarsi, e che io difatti chiamo il sentimento del contrario. Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca,2 e poi tutta goffamente imbellettata e parata d abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia ri spettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vec chia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s inganna che, parata così, 2 manteca: unguento cosmetico per i ca- pelli. 645

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi