Il tesoro della letteratura - volume 3

Luigi Pirandello in sintesi I sei personaggi chiedono al capocomico di far rappresentare il loro dramma dagli attori della sua compagnia. Nella confusione tra recite, attori, personaggi, equivoci e ostacoli, nessuna storia viene portata a compimento e si dimostra l impossibilità di fare teatro. Enrico IV è il dramma della follia, la quale si manifesta nel protagonista senza nome (che crede di essere l imperatore del Sacro Romano Impero Enrico IV) come effettiva alienazione mentale ma anche come gioco e infine come dolorosa, necessaria finzione. La recita nella recita Abbandonati da un autore allo stadio iniziale, essi aspirano alla compiutezza formale dell arte e a ottenere corpo e voce: sono in cerca di qualcuno che scriva il loro dramma, ancora solo abbozzato, e di attori che li impersonino. La loro è una storia a tinte forti, tipica del teatro ottocentesco: la Madre, dopo aver partorito il Fi glio, viene spinta dal Padre a formarsi una nuova famiglia con il suo segretario; nascono altri tre figli, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina. Dopo molti anni il Padre si trova in una casa di appuntamenti; proprio mentre sta per avere, inconsapevolmente, una relazio ne incestuosa con la Figliastra, viene fermato dalla Madre, sconvolta dal duplice orrore di trovare la figlia in quel luogo e in compagnia dell ex marito. A questo punto la rappresentazione si interrompe per poi riprendere in un giardino, in cui la Madre scopre il corpo della Bambina affogata in una vasca e scorge il Giovinetto che, dopo aver assistito alla scena, si spara. Pur riluttante, il Capocomico della compagnia che sta provando lo spettacolo interrotto accetta di trarre una pièce da questa vicenda, ma equivoci e difficoltà d ogni tipo ne ostacolano la messa in scena: il vero dramma dei per sonaggi diviene perciò quello di non riuscire a vedersi rappresentati realisticamente dagli attori, che provano a recitare la storia ma sono continuamente interrotti dai perso naggi veri , insoddisfatti della performance. Alla fine, tutto rimane allo stadio potenzia le di un dramma irrisolto: calato il sipario, ci si accorge dell impossibilità di fare teatro. Enrico IV Dramma in tre atti del 1922, Enrico IV è considerato, insieme ai Sei personaggi, il vertice della drammaturgia di Pirandello. Durante una festa in maschera, un gio vane gentiluomo, che indossa i panni di Enrico IV, imperatore del Sacro Romano Impe ro, viene disarcionato dal suo rivale in amore Tito Belcredi. Cadendo da cavallo batte la testa e sprofonda in una follia che lo terrà imprigionato per dodici anni: egli crede di es sere davvero il personaggio storico che stava impersonando, e vive assecondato dai suoi servitori in un mondo irreale, fuori dal tempo. Quando all improvviso rinsavisce, si rende conto di aver perso per sempre la giovinezza e di essere stato defraudato dell amore della marchesa Matilde Spina, che ora è compagna di Belcredi. Il protagonista decide allora di continuare a recitare la parte a cui tutti ormai da anni lo credono inchiodato, immedesi mandosi in una maschera che sostituisce la sua vera identità. Passano così altri otto anni, quando un giorno Matilde, Belcredi e la figlia Frida, in compagnia di uno psichiatra, tentano di ricostruire la scena della famosa cavalcata nella speranza di dissipare le nebbie della follia del presunto Enrico IV (il cui vero nome non è mai dichiarato). Egli, però, volendo tornare a riappropriarsi di una vita dalla quale ave va scelto di escludersi, rivela la finzione e, spinto da una passione mai sopita per Matil de, abbraccia con slancio Frida, identica alla madre da giovane. Belcredi si avventa su di lui, disgustato dal gesto del suo vecchio rivale, ma Enrico IV estrae la spada e lo ferisce a morte. A questo punto non gli rimane che continuare la recita, tornando a fingersi paz zo, non fosse altro che per sfuggire a un processo e a una condanna per omicidio. La paz zia, però, non è più un gioco, né un inconsapevole condizione di alienazione mentale, ma una dolorosa necessità. { Dalla caduta nel pirandellismo al teatro dei «miti Sull onda del successo mondiale che accompagna le rappresentazioni delle sue comme die, Pirandello successivamente si avvia verso una produzione meno originale, che ri pete gli schemi drammaturgici del periodo precedente. La vita che ti diedi (1923), L amica delle mogli (1926), Diana e la Tuda (1927), Quando si è qualcuno (1933) sono drammi in cui l autore ripete temi, forme e tecniche. 641

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi