Il tesoro della letteratura - volume 3

Il romanzo europeo del primo Novecento intervalli di quel ritmo universale riesce appena a scambiare in fretta due parole, rr. 13-14) e che fa credere loro che la felicità consista nel raggiungimento di una sequenza ininterrotta di facili obiettivi messi a loro disposizione, prescindendo dal reale valore degli stessi (per essere felici non ha importanza lo scopo prefisso, ma solo il fatto di raggiungerlo, rr. 28-29). A differenza che in altri paesi, alla vigilia della Prima guerra mondiale i segni di questa imminente evoluzione in Cacania non erano ancora evidenti: non c era una tale frenesia di progresso e le cose seguivano un andamento più pacato, basato su alcune rassicuranti certezze quali l aspetto ordinato delle strade, il potere dell amministrazione burocratica, i limitati segni della modernità tecnologica (velocità, ma non troppa, rr. 5859; le non troppe automobili, rr. 68-69). A dispetto di questo equilibrio, l impero però non poggiava più su basi solide e il disordine delle spinte culturali e politiche di tipo centrifugo stava già per determinarne il crollo. La fine di un mondo Oltre una narrazione di tipo tradizionale Il ricorso all ironia Nell Uomo senza qualità, infatti, il disorientamento di Ulrich diventa specchio e coscienza della crisi di un intero mondo al tramonto, la Cacania: mentre l Impero aveva raggiunto il culmine dell organizzazione e dell efficienza della sua macchina burocratica, sembrava che nessuno sapesse più con certezza a cosa questa macchina servisse. In altre parole l Austria, esaurita la sua missione storica, appariva, al di là della sua perfezione di superficie, priva di ideali che ne giustificassero la sopravvivenza. Quella che Musil descrive, però, non è solo la crisi del mondo austro-ungarico, ma più in generale quella dell intera società europea, che dall osservatorio viennese si rivela con particolare evidenza e drammaticità. E infatti, il comitato per i festeggiamenti dell imperatore si scioglie nel 1914 senza aver prodotto alcuna iniziativa di rilievo, superato dalla Storia, cioè dallo scoppio del Primo conflitto mondiale (è questa la catastrofe a cui si allude alla r. 113), al quale anche Ulrich parteciperà. Il 1918, l anno fissato dal comitato per la solenne esaltazione dell imperatore (che nel frattempo, nel 1916, è morto), sancirà, con la fine della guerra, la dissoluzione geopolitica dell Impero asburgico. Le scelte stilistiche Il brano offre la rievocazione storica della società austro-ungarica nel 1913, l anno in cui iniziano le vicende del romanzo. Sulla diegesi* prevalgono la descrizione e l analisi. Ma in tutta l opera non troviamo avvenimenti veri e propri, posti in una successione logica, bensì una serie di dissertazioni e fantasticherie, per cui al tempo cronologico si sostituisce il tempo della coscienza dell io narrante. Il motivo del tempo è una delle costanti dell intero romanzo, un tempo vissuto con un senso di angoscia e sgomento, per i singoli come per la collettività, di fronte alla sua fuga inarrestabile, come lascia intuire la metafora del treno del tempo (r. 55). presente nel testo una chiara intonazione ironica, riconoscibile già nella frase iniziale Nell età in cui sarti e barbieri hanno ancora un enorme importanza (r. 1), per indicare una società ancora solo parzialmente meccanizzata ed evoluta dal punto di vista industriale, dove dunque le professioni artigianali hanno ancora un ruolo centrale, determinando ritmi di lavoro e di vita a misura d uomo . L ironia è utilizzata anche per stigmatizzare la tendenza della politica austriaca a un eccessiva prudenza (si noti la voluta iterazione dei sintagmi correttivi: Si preparava anche là la conquista dell aria; ma non troppo assiduamente. Ogni tanto si faceva partire una nave per l America Latina o per l Asia Orientale; ma non troppo spesso, rr. 69-71) e l inclinazione della società a un certo miope conservatorismo (per la burocrazia austro-ungarica genio e spirito d iniziativa nelle persone non autorizzate a ciò da alti natali o da incarico governativo erano impertinenza e presunzione, rr. 81-83). 551

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi