Il tesoro della letteratura - volume 3

Il primo Novecento in sintesi Tra le due guerre mondiali, Alberto Moravia, Corrado Alvaro, Ignazio Silone e Carlo Levi affrontano tematiche realistiche e anticipano contenuti e forme del Neorealismo. Dagli anni Venti e Trenta, Massimo Bontempelli (con il realismo magico), Dino Buzzati e Tommaso Landolfi mostrano una vena onirica e surreale caratterizzata da una dimensione fantastica. ropeo: l ansia dell individuo che invano cerca di ribellarsi agli schemi della vita per essere soltanto sé stesso, e inutilmente si sforza di comporre il dissidio tra forma (maschera) e vita (autenticità). Anche Svevo, che pure inaugura la propria produzione con modi narrativi di stampo tradizionale (ma il suo realismo è già complicato, in romanzi quali Una vita, 1892, e Senilità, 1898, da una modalità nuova di analizzare la coscienza travagliata dei personaggi), rappresenta poi nel suo capolavoro, La coscienza di Zeno (1923), la malattia e la crisi dell uomo borghese con una profondità e una consapevolezza che lo apparentano ai grandi scrittori europei coevi, da James Joyce a Thomas Mann a Franz Kafka. Il suo scandaglio analitico indaga infatti con ironia l assurdità della vita attraverso la coscienza stessa del protagonista, l inetto e nevrotico Zeno Cosini, indotto dal suo psicanalista a raccontarsi per meglio comprendere la propria malattia; malattia che si rivela la condizione stessa dell individuo contemporaneo, reso incapace, dalla sua sterile problematicità, di ogni impulso positivo, sano , all azione. Tra realtà e fantasia Tematiche realistiche, all interno di strutture narrative più tradizionali, sono quelle affrontate da autori impegnati tra le due guerre nella descrizione di vari aspetti della vita sociale: romanzieri quali Alberto Moravia (pseudonimo di Alberto Pincherle, 1907-1990), Corrado Alvaro (1895-1956), Ignazio Silone (pseudonimo di Secondo Tranquilli, 1900-1978), Carlo Levi (1902-1975) anticipano contenuti e forme che troveremo, all indomani della Seconda guerra mondiale, all interno della corrente cosiddetta neorealista. Una dimensione invece più fantastica caratterizza la vena, onirica e surreale, di altri scrittori, attivi a partire dagli anni Venti e Trenta, quali Massimo Bontempelli (1878-1960), a cui va ascritta l esperienza del cosiddetto realismo magico, Dino Buzzati (1906-1972) e Tommaso Landolfi (1908-1979). Manichini metafisici Giorgio de Chirico (1888-1978) colloca nella cornice di una Ferrara deserta ma geometricamente ordinata, i due protagonisti della sua storia, due manichini: quello di sinistra ha il corpo di un antica statua greca, mentre quello di destra siede con la testa smontata e appoggiata a terra. Lo spazio urbano è completamente vuoto, i manichini hanno sostituito le persone, in un mondo perfettamente riconoscibile eppure senza vita, eterno, immobile. Secondo il titolo che il pittore ha dato al suo dipinto i manichini sono muse, mitologiche protettrici delle arti, inquietanti e misteriose nel loro essere senza vita. La composizione permette di comprendere le caratteristiche della cosiddetta pittura metafisica , una corrente artistica che si sviluppa in Italia agli inizi del Novecento e intende raffigurare non solo la realtà, ma ciò che va oltre l esperienza dei sensi. Giorgio de Chirico, Le muse inquietanti, 1918. Collezione privata. 498

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi