La prosa

L epoca e le idee in sintesi Nella poesia di Eugenio Montale il senso smarrito e disamorato della vita si riflette nelle immagini dolorose di un paesaggio ligure scabro e privo di consolazioni. Umberto Saba si richiama a un idea autobiografica della poesia come strumento di sincerità e di chiarezza espressiva. Vincenzo Cardarelli sceglie una linea antiermetica, per recuperare le strutture tradizionali della poesia. Trilussa usa il romanesco come espressione folcloristica e di buon senso moraleggiante. Il veneziano di Giacomo Noventa e il milanese di Delio Tessa diventano lingue autonome, espressione preziosa di comunicazione letteraria e di impegno politico o morale. Oltre l Ermetismo Anche il ligure Eugenio Montale (1896-1981) e il triestino Umberto Saba (1883-1957) si avvicinano all esperienza ermetica, assimilandone alcune caratteristiche, per poi rimanervi, però, sostanzialmente estranei. Montale è in realtà più influenzato dal conterraneo Camillo Sbarbaro (1888-1967), nel suo senso smarrito e disamorato della vita, rappresentato nelle immagini dolorose di un paesaggio ligure scabro e privo di consolazioni. Saba si richiama invece a una concezione autobiografica della poesia come strumento di sincerità e di chiarezza espressiva, lontana da ogni compiacimento e oscurità. Su una linea antiermetica si colloca Vincenzo Cardarelli (1887-1959) il quale, coerentemente con l indirizzo culturale della rivista La Ronda , di cui è uno dei principali animatori, abbraccia un ideale di restaurazione classicheggiante, che intende recuperare le strutture tradizionali della poesia (come le rime e le strofe) e l insegnamento letterario e morale di Leopardi. La poesia dialettale Resta infine da segnalare il rinnovamento della lirica dialettale, che vive una stagione di grande vitalità proprio nel momento in cui il fascismo dichiara guerra a ogni idioma locale. Se da una parte sopravvive ancora una concezione del dialetto come espressione folcloristica e di buon senso moraleggiante (significativo è l esempio di Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, 1871-1950, il quale annacqua il romanesco usato da Belli in forme convenzionali ben comprensibili anche dal pubblico di altre regioni), dall altra non mancano esperienze in cui il dialetto diventa una lingua autonoma, espressione preziosa di comunicazione letteraria e di impegno politico o morale: è il caso del veneziano di Giacomo Noventa (pseudonimo di Giacomo Ca Zorzi, 18981960) e soprattutto del milanese usato da Delio Tessa (1886-1939). La prosa Nei romanzi di Grazia Deledda si colgono inquietudini e influenze tipicamente decadenti. Le opere di Federigo Tozzi hanno un impronta fortemente soggettiva e vicina al Simbolismo, ed esprimono le lacerazioni e le inquietudini dell uomo contemporaneo. Luigi Pirandello e Italo Svevo sono tra i massimi autori del romanzo della crisi . Nelle opere di Pirandello l individuo si sforza inutilmente di comporre il dissidio tra forma (maschera) e vita (autenticità). Nella Coscienza di Zeno, Svevo ritrae la malattia e la crisi dell uomo borghese. I grandi temi della cultura europea nel romanzo italiano Come la poesia, anche la prosa italiana, sia pure in modo più intermittente e con molte resistenze, supera le forme e i modelli della tradizione ottocentesca per misurarsi con i grandi temi che agitano la letteratura europea. La lezione verghiana è ancora viva nei romanzi di Grazia Deledda (1871-1936), nei quali si avvertono tuttavia inquietudini e influenze tipicamente decadenti; sulla scia del Verismo, ma con un impronta fortemente soggettiva e vicina al Simbolismo, si colloca anche la produzione romanzesca di Federigo Tozzi (1883-1920), che di recente la critica è giunta a considerare come una delle più significative espressioni delle lacerazioni e delle inquietudini dell uomo contemporaneo. Proprio dall attraversamento e poi dal superamento dei canoni realistici nasce l opera dei due più grandi narratori dell epoca: Luigi Pirandello (1867-1936) e Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmitz, 1861-1928), tra i massimi esponenti di quel romanzo della crisi che esprime la realtà indecifrabile di un età smarrita e senza certezze. Nell opera di Pirandello, che pure prende le mosse dal Verismo siciliano, si delinea una visione angosciosamente relativistica della vita e del mondo che precorre temi di assoluta modernità. Pirandello concentra infatti l interesse sulle discordanze che si rivelano, nei personaggi e nelle vicende, tra l essere e l apparire, e interviene nel racconto con un umorismo che già oltrepassa il canone naturalistico dell impersonalità narrativa. Sebbene nei suoi romanzi e nelle sue novelle sopravviva un piglio realistico, i modi della narrativa verista appaiono, oltre che superati, capovolti, perché sullo sfondo provinciale e borghese prende rilievo un inquietudine nuova, per la quale il nome di Pirandello è stato giustamente accostato a quello dei maggiori esponenti del Decadentismo italiano ed eu497

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi