Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento in sintesi Il piacere, primo romanzo di d Annunzio, pubblicato nel 1889, è considerato uno dei manifesti del Decadentismo. La trama è semplice: il protagonista Andrea Sperelli, un dandy amante del lusso e del bello, esteta decadente, compiaciuto anticonformista, è infine sopraffatto da una vita oziosa e da una sostanziale inettitudine. Lo sfondo è una Roma frivola e barocca. La tecnica narrativa muove la storia attraverso ellissi e flash back. Il piacere T2 Un manifesto del Decadentismo Pubblicato nel 1889 (lo stesso anno di Mastro-don Gesualdo di Verga), il primo romanzo dannunziano può essere considerato uno dei manifesti del Decadentismo europeo, in cui confluisce soprattutto la lezione narrativa, tematica e ideologica dell Estetismo, diffuso in Francia dal romanzo rebours (Controcorrente, 1884) di Joris-Karl Huysmans ( p. 283). Diviso in 4 libri, Il piacere presenta una trama piuttosto semplice e povera di fatti, ma costruita sapientemente in modo non lineare, con una tecnica fatta di ellissi e flash back. Il protagonista, Andrea Sperelli, alter ego dell autore, ama due donne, la bellissima Elena Muti, che lo ha abbandonato per sposare un ricco lord inglese, e Maria Ferres, moglie di un ambasciatore, creatura dolce e spirituale, che finisce per cedere al suo corteggiamento. Diviso tra il piacere dei sensi e una vaga aspirazione alla purezza, Andrea non dimentica però l antico amore e, durante il primo (e ultimo) amplesso con Maria, invoca il nome di Elena. Maria, disgustata dall «orribile sacrilegio , fugge via, lasciando l uomo al proprio destino di solitudine. Un esteta imperfetto Nelle intenzioni di d Annunzio, il romanzo doveva illustrare, secondo un istanza ancora legata al Naturalismo, «la miseria del piacere , cioè il caso psicologico e umano di un uomo immorale e corrotto, un dandy ossessionato dalla ricerca della bellezza, ma incapace di tradurre in realtà il suo progetto. Lo scrittore si immerge in questa amoralità, che contrappone al perbenismo e alla mediocrità della società borghese: in tal modo egli simpatizza per la brama di lusso e di lussuria di Sperelli. Nel protagonista, d Annunzio delinea la figura di un tipico esteta decadente, dotato di gusti raffinati, cultore del superfluo, desideroso di vivere ogni esperienza dei sensi, amante dell arte, filtro attraverso il quale intende nobilitare la propria esistenza. Sperelli finisce dunque per essere l incarnazione dell artista, che contrasta la massificazione tipica della civiltà industriale rendendo morbosa ed esclusiva ogni sua passione: la musica, la pittura, lo sport, la seduzione femminile, soprattutto la poesia. Al tempo stesso, tuttavia, Andrea non riesce a vincere il proprio ozio e la sottile inettitudine che lo avvincono frenando ogni sua intenzione. La sua esistenza di esteta fallito (nell amore come in ogni altra aspirazione) ne mette a nudo il vuoto, il senso di nullità e l incostanza che pervadono il suo carattere e la sua stessa vita. Roma: regno del lusso e dell artificio A fare da sfondo alla vicenda è una Roma frivola e monumentale, cornice ideale di una mondanità aristocratica vuota e pretenziosa, come lo è anche la psiche del protagonista. Non si tratta della Roma classica né di quella rinascimentale, ma della Roma barocca dei palazzi nobiliari e dei salotti altolocati, che lo scrittore, nelle vesti del giornalista di costume, conosceva profondamente, nei gusti e nelle manie. L elegante capitale non si limita a essere un fondale con una funzione decorativa, ma è il luogo privilegiato delle manie di Sperelli, che coglie dagli ambienti, dalla luce, dai marmi, dalle ville e dalle bellezze della città lo spunto per vivificare le proprie pulsioni estetizzanti e riveste ogni oggetto, ogni piazza, ogni palazzo di un valore letterario o artistico. Lo stile tende al sublime e al virtuosismo. La trama è sostenuta più da descrizioni e sensazioni che da fatti. 402 Lo stile come la vita Questa estatica contemplazione si riflette nello stile del romanzo, che presenta più descrizioni che fatti, mediante una prosa sublime e virtuosistica, carica di vibrazioni liriche, di riferimenti eruditi e di modulazioni preziose che sostituiscono la realtà oggettiva con una trama fatta di immagini e sensazioni.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi