Intellettuale e società - Nobili, giornalisti e professori

Il secondo Ottocento Il coinvolgimento del lettore avviene grazie a quest apostrofe e allo stile profetico, semplice e al contempo solenne. Gli uomini superiori ignorano la visione del mondo borghese, intrisa di viltà e buon senso comune. Il superuomo dovrà schiacciare la massa, liberandosi della mentalità umile e rassegnata del volgo, che cerca di ostacolare il suo cammino. Fratelli miei, ciò che io posso amare nell uomo è che egli sia un trapasso e un tramonto. E anche in voi è molto che mi fa amare e sperare. Che voi disprezziate, ecco, uomini superiori, ciò che mi fa sperare. Gli uomini del grande disprezzo sono, infatti, quelli della grande venerazione. Che voi abbiate disperato, in ciò è molto da onorare. Perché voi non imparaste a rassegnarvi, non imparaste le piccole assennatezze. Oggi, infatti, la piccola gente è diventata padrona: costoro predicano, tutti, rassegnazione e modestia e senno e diligenza e riguardo e il lungo eccetera delle piccole virtù. Ciò che è femmineo, ciò che discende da servi e in particolare tutto l intruglio plebeo: ciò vuole oggi dominare su tutto il destino dell uomo oh, schifo! schifo! schifo! [...] Superate, ve ne prego, uomini superiori, le piccole virtù, le piccole assennatezze, i riguardi minuscoli, il brulichio delle formiche, il benessere miserabile, la felicità del maggior numero ! INTELLETTUALE e SOCIET Nobili, giornalisti e professori Letteratura e nobiltà I due più importanti letterati italiani dell Ottocento, Manzoni e Leopardi, erano nobili e potevano permettersi pur con qualche personale difficoltà, come nel caso del secondo di vivere di rendita. A questi, nel secondo Ottocento, possiamo aggiungere i nomi di Giovanni Verga e Luigi Capuana, entrambi provenienti dai facoltosi ambienti dell aristocrazia terriera e dunque in grado di sostentarsi (Verga talvolta con qualche fatica) senza esercitare una vera professione. Le nuove opportunità nel giornalismo e nell editoria Diversa è la situazione per gli intellettuali di altra estrazione sociale. Con lo sviluppo dell industria culturale, le possibilità che si offrono allo scrittore sono più ampie: la tiratura dei libri si accresce (e alcuni, come Cuore di Edmondo De Amicis o Le avventure di Pinocchio di Collodi, possono a buon diritto definirsi best 40 seller); i diritti d autore diventano più consistenti; aumenta il numero delle case editrici, dei quotidiani e dei periodici, che impiegano un numero crescente di letterati in qualità di redattori o semplici collaboratori. Sviluppatasi su quasi tutto il territorio nazionale, l industria editoriale permette di divulgare l attività letteraria: la pubblicità accompagna l uscita dei volumi degli scrittori più seguiti; le riviste e i quotidiani rappresentano il laboratorio dove proliferano polemiche e dibattiti e si formano gruppi e movimenti. Per la prima volta, la letteratura in particolare il romanzo entra in contatto con un pubblico nuovo: i cataloghi editoriali ampliano infatti il proprio orizzonte e offrono, accanto ai libri di qualità, romanzi popolari, editi in collane più economiche. Letterati in cattedra L aumento del numero dei lettori garantisce agli scrittori una maggiore fonte di reddito, impensabile appena qualche decennio prima. Tuttavia, difficilmente i letterati possono fare affidamento esclusivo sui proventi che derivano dalla propria specifica attività: il caso di Gabriele d Annunzio, autentico impresario di sé stesso oltre che ammirato personaggio mondano, rappresenta un eccezione, sebbene di rilievo. L analfabetismo che le prime riforme della scuola tentano, con lento successo, di ridimensionare tocca infatti ancora la maggioranza della popolazione, e solo una piccola minoranza degli scrittori riesce a vivere della propria attività letteraria. La maggior parte di essi deve invece ancora affiancare alla scrittura un impiego, di frequente nelle strutture pubbliche e in particolare nelle scuole, fino all università. Carducci e Pascoli, per esempio, sono entrambi docenti, che nell insegnamento trovano riconosciuto a livello istituzionale il proprio lavoro letterario (Carducci, non a caso, è divenuto noto anche con il soprannome di poeta-professore ).

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi