Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento LETTURE critiche Comprendere il PENSIERO CRITICO 1 2 Da un punto di vista prettamente cronologico, perché Colasanti considera Myricae come un testo pienamente novecentesco? Perché, secondo il critico, Pascoli dovrebbe essere considerato come «il cuore della poesia del Novecento ? 382 Così va il mondo. La tragedia demente della nostra nazione: sospettare, screditare, punirsi; alla fine visto che non c è di meglio da fare autopunirsi. [ ] Il problema vero, tuttavia, è ancora la ricezione: è l impasse in cui ci imbattiamo quando pensiamo a Pascoli fra Otto e Novecento, quando automaticamente lo releghiamo ad un sintomo linguistico, voglio dire ad una crisi della cultura (la paralisi di una tradizione còlta nel suo finire, cioè nell inconsapevolezza del suo essere già una tradizione del nuovo). Eppure non ci sarebbe difficile compiere dei gesti semplici. Innanzi tutto cominciare a credere, e senza feticismi, nell oggettività delle date. Siamo sicuri che il massimo della sua frenetica produzione (i «suoi anni di galera , per usare l autodefinizione di un altro grande amato/odiato italiano, Giuseppe Verdi) sia un fatto ottocentesco e decadente e non coincida piuttosto, anche per i registri dell anagrafe, con il primo decennio del nuovo secolo? Siamo seri e facciamo i conti della spesa. Myricae, tutti lo sanno, è del 1891, solo dieci anni dopo I Malavoglia. D accordo. Ma ciò che leggiamo è davvero il sommario di questa edizione? Non sia mai. La raccolta del 1891, in realtà, è composta di soli 22 testi; per arrivare all indice definitivo dobbiamo aspettare altri nove anni, cioè la quinta edizione, datata appunto 1900 (e qui un ghigno), con i suoi 156 testi. [ ] Pascoli è la luce del Novecento italiano. Traghettiamolo via dalla palude decadente, dai meccanismi idioti di antico e moderno, dal novecentismo1 (velo di Maia2 del Novecento!) che ha reso asfittico il rapporto creativo (e mai accademico-storicistico) di tradizione e sperimentazione la sagoma dell ideologia piccolo borghese italiana, minore e minorata, un po servile e tuttofare, appunto perché sempre lì, in maniche di camicia, a perpetrare il fratricidio delle generazioni, la ricerca del nuovo come punizione, dileggio, scarto dal vecchio. A noi, in realtà, interessa una cosa sola: capire come la poesia tocchi e conosca il Senso. Giovanni Pascoli diventa la prova documentale più importante. La poesia italiana moderna può essere un esperienza vera, senza infingimenti e illusioni; può offrirsi come una scommessa reale di spiritualità, di superiorità, di apertura al senso. Giovanni Pascoli è uno straordinario mondo poetico: la sua lingua (il sogno di una lingua anonima, insieme italiana e latina, come dire invischiata nel tempo ma superiore, mai limitata dal tempo), la sua lingua lega la parola al mistero e la ricerca della verità alle verità che non si cercano, né si trovano e che forse si nascondono. questo tondo perfetto la luce nell ombra, il compasso, il sentimento, l ostinato rigore dell assenza; il rovello mistico della poesia , è questo puro presente dell espressione il segno più concreto che dichiara il capolavoro letterario. Abbiamo letto Pascoli, giorno dopo giorno, e vissuto così una grande esperienza umana e intellettuale: abbiamo confessato a noi stessi, ancora una volta, che la poesia è e rimane la più alta educazione alla vita. [ ] Arnaldo Colasanti, Introduzione a Giovanni Pascoli, Tutte le poesie, Newton Compton, Roma 2001 1 novecentismo: una concezione che enfatizza l importanza degli elementi di novità e modernità dell opera d arte. 2 velo di Maya: una visione illuso- ria che impedisce l autentica conoscenza della realtà.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi