D3 - Nei bassifondi della metropoli (Milano sconosciuta)

Il secondo Ottocento in sintesi Le metropoli di tutto il mondo organizzano grandi eventi. Nel 1889, Parigi ospita l Esposizione universale, celebrando il progresso e la civiltà industriale; la torre Eiffel diventa un simbolo della modernità. Milano è la protagonista dello sviluppo industriale italiano grazie alla nascita di importanti aziende meccaniche e siderurgiche. Vengono realizzate prestigiose opere architettoniche e la vita culturale è alimentata da scuole, università ed editoria. Le città accolgono dalle campagne migliaia di immigrati per lavorare nelle fabbriche: nascono quartieri dormitorio per gli operai, costretti a vivere in luoghi desolanti e in condizioni igieniche pessime. Alcuni giornalisti e letterati documentano lo sfruttamento del sottoproletariato urbano e denunciano le ingiustizie della città moderna. DOCUMENTO 3 Una trionfale celebrazione del progresso: l Esposizione universale Per far conoscere le novità della progettazione industriale, si cominciano a organizzare esposizioni universali: Parigi, Londra, Vienna e le metropoli di tutto il mondo fanno a gara per allestire eventi grandiosi, dove la civiltà industriale celebra sé stessa. A Parigi, capitale incontrastata della modernità, nel 1889 centenario della Rivoluzione l Esposizione viene immortalata grazie alla torre Eiffel, realizzata dall omonimo ingegnere che sovverte e scandalizza gli esteti del bello erigendo un monumento al ferro, fino ad allora considerato un materiale senza alcun valore estetico . L Italia si affaccia nel mondo industriale: il caso di Milano In Italia, Milano è tra le prime città protagoniste dello sviluppo industriale: nel 1872 vi nasce la Pirelli, specializzata nella produzione di gomma, nel 1886 è la volta delle officine Breda e all inizio del Novecento apre la Falck; si tratta di aziende destinate a diventare il fulcro della produzione meccanica e siderurgica italiana. Viene inaugurata in città la tramvia a cavalli e, poco dopo, viene aperta al pubblico la Galleria Vittorio Emanuele II, il passaggio coperto che collega il Teatro alla Scala e il Duomo, progettata dall architetto Giuseppe Mengoni (1829-1877). Mentre lo spazio urbano si modifica a vista d occhio, a Milano si sviluppa anche la vita culturale: sorgono scuole e università, cresce l editoria, si stampano nuove riviste, nascono quotidiani di diverso orientamento (del 1876 è il più celebre, il Corriere della Sera ). L altro volto della metropoli Tuttavia per avere un idea più attendibile della metropoli del secondo Ottocento, bisogna considerare anche l altra faccia della medaglia. La città, in cui convergono dalle campagne migliaia di immigrati per lavorare nelle fabbriche, altera i propri ritmi e il proprio aspetto: nascono quartieri dormitorio, spesso periferici, addossati agli stabilimenti, con palazzi destinati a ospitare la massa degli operai. Questi insediamenti mostrano un panorama desolante l aria intorno è satura dei miasmi dei fumi industriali, gli spazi vitali sono ridotti al minimo, non vi sono fognature, acqua potabile, servizi igienici essenziali e si trasformano spesso in focolai di malattie infettive. Gli abissi della plebe: la denuncia sociale Non mancano giornalisti e letterati che si incaricano di perlustrare questi luoghi per denunciare le condizioni di vita di poveri, diseredati e sfruttati dal sistema industriale, pronti a soffiare sul fuoco della protesta sociale, incitando il sottoproletariato alla ribellione. Dalle pagine dei giornali più radicali essi lanciano il proprio atto d accusa contro quella che considerano l ipocrita ed egoista società borghese cittadina, che finge di ignorare la presenza di un umanità umiliata e offesa negli oscuri anfratti della metropoli. Si tratta di una produzione letteraria spesso ingenua e talora dai toni eccessivamente drammatizzanti e scandalistici. Tuttavia, tali resoconti costituiscono una fonte assai utile di informazioni presentando, al tempo stesso, una diagnosi spietata e appassionata delle contraddizioni e delle ingiustizie della città moderna. Nei bassifondi della metropoli Paolo Valera, Milano sconosciuta L autore Nato a Como nel 1850 da famiglia poverissima, Paolo Valera è il prototipo piut- tosto frequente nel panorama letterario italiano del secondo Ottocento dello scrittore irregolare, mai disposto a compromessi, pur di affermare le proprie idee. Garibaldino e poi aderente all Internazionale socialista, esercita vari mestieri, iniziando nei giornali milanesi dei primi anni Settanta una intensa attività caratterizzata da un coraggioso impegno documen36

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi