3 - Città e modernità: il nuovo scenario urbano

L epoca e le idee Il filosofo muore a Londra nel 1883; gli ultimi due libri del Capitale saranno editi da Friedrich Engels, che a sua volta si spegne nella capitale britannica nel 1895. Riportiamo un brano tratto dalla prima sezione del Manifesto, in cui si espone un interpretazione della Storia umana come un succedersi di lotte tra le diverse classi sociali e si descrive l epoca moderna come l ultima fase di questo ciclo secolare, caratterizzata dalla contrapposizione fra borghesi e proletari. Alla borghesia va attribuito il merito storico di aver rovesciato il feudalesimo, ma ciò non ha cancellato le iniquità sociali, che si ripropongono in forme nuove. Il lavoratore salariato finisce per essere «alienato dal prodotto del proprio lavoro ridotto a merce. Unificando i mercati e concentrando i lavoratori nelle città e nelle fabbriche, la borghesia ha di fatto creato il proprio nemico di classe, il proletariato urbano. Impoverito dalla diminuzione del valore della propria forzalavoro e dalle crisi economiche generate dal libero mercato, il proletariato urbano diventa un soggetto rivoluzionario, che secondo quanto auspicano gli autori distruggerà la società borghese per edificare quella socialista. in sintesi La seconda rivoluzione industriale ha trasformato le città, e scrittori e artisti celebrano le meraviglie della modernit urbana: l illuminazione elettrica, i teatri, le stazioni ferroviarie, la folla che riempie i nuovi viali e i primi grandi magazzini. La storia di ogni società finora esistita è storia di lotte di classi. La moderna società borghese, sorta dalle rovine della società feudale, non ha eliminato i contrasti fra le classi. Essa ha posto solo nuove classi, nuove condizioni di oppressione, nuove forme di lotta in luogo delle antiche. [ ] Nella stessa misura in cui si sviluppa la borghesia, vale a dire il capitale, si sviluppa anche il proletariato, la classe degli operai moderni, i quali vivono fino a tanto che trovano lavoro, e trovano lavoro fino a che il loro lavoro aumenta il capitale. Questi operai, che sono costretti a vendersi al minuto, sono una merce come ogni altro articolo di commercio, e perciò sono egualmente esposti a tutte le vicende della concorrenza, a tutte le oscillazioni del mercato. [ ] Il proletariato attraversa diversi gradi di evoluzione. La sua lotta contro la borghesia incomincia colla sua esistenza. [ ] Ma con lo sviluppo dell industria il proletariato non cresce solo di numero; esso si addensa in grandi masse, la sua forza va crescendo, e con la forza la coscienza di essa. Gli interessi, le condizioni di esistenza all interno del proletariato si livellano sempre più, perché la macchina cancella sempre più le differenze del lavoro e quasi dappertutto riduce il salario a un eguale basso livello. La crescente concorrenza dei borghesi fra di loro e le crisi commerciali che ne derivano rendono sempre più oscillante il salario degli operai; l incessante e sempre più rapido perfezionamento delle macchine rende sempre più precarie le loro condizioni di esistenza; i conflitti tra singoli operai e borghesi singoli vanno sempre più assumendo il carattere dei conflitti fra due classi. così che gli operai incominciano a formare coalizioni contro i borghesi, riunendosi per difendere il proprio salario. Essi fondano persino associazioni permanenti per approvvigionarsi per le sollevazioni eventuali. Qua e là la lotta diventa sommossa. 3 Città e modernità: il nuovo scenario urbano nell immaginario collettivo La febbre della metropoli L esperienza della modernità trova la propria sintesi nel nuovo scenario urbano che la seconda rivoluzione industriale ha modellato. Il volto delle città si è trasformato in pochi anni: l immaginario artistico e letterario esalta l illuminazione elettrica, la folla, i teatri, le stazioni ferroviarie e gli ampi viali che hanno sostituito i vicoli dei vecchi quartieri medievali in seguito alla massiccia ristrutturazione urbana delle metropoli. In questo panorama dinamico aumenta vertiginosamente il commercio, e nelle città vengono aperti i primi grandi magazzini, dove accorre una clientela variegata che si affaccia fiduciosa nel regno delle merci. Giacomo Balla, Lampada ad arco, 1909. New York, Museum of Modern Art (MoMA). 35

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi