I grandi temi

Il secondo Ottocento in sintesi I grandi temi 1 Il «fanciullino Il fanciullino è un saggio pubblicato a puntate sulla rivista Il Marzocco nel 1897. Pascoli vi espone la sua poetica, ossia la sua concezione della poesia. Per Pascoli nella poesia si può tradurre in voce lo sguardo puro e stupito con cui il fanciullino che è in ognuno di noi vede il mondo. Il linguaggio poetico riesce a esprimere la verità delle cose attraverso l intuizione e l immaginazione, e ha un enorme potere conoscitivo: può comprendere l essenza e il mistero della natura e della vita. La poesia, secondo Pascoli, ha un carattere alogico, ossia non logico; irrazionale, ossia non basato sulla razionalità; dissonante e straniante, ossia capace di creare impreviste relazioni fra gli oggetti. Nel suo lavoro poetico egli instaura dunque, o ripristina, il rapporto magico con la realtà tipico del fanciullino , la sua lingua pregrammaticale, la sua straordinaria capacità di percepire il mondo come sempre nuovo a ogni nuovo sguardo. 330 La meraviglia di fronte al mondo Pascoli fissa le linee di fondo della sua rifles sione sulla poesia nel saggio Il fanciullino, apparso a puntate sulla rivista Il Marzocco dal gennaio all aprile del 1897. L idea centrale è che anche nell età adulta di ogni indivi duo sopravviva un fanciullo che osserva il mondo e «vede tutto con meraviglia, tutto co me per la prima volta . Di questa parte infantile e irrazionale dell io il poeta sa ascolta re e trascrivere la voce: alla stregua di un «Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente , egli utilizzerà una lingua «ingenua , senza la malizia e le prescrizioni sociali che snaturano le strategie comunicative dell individuo. La verità delle cose e del mondo si rivelerà in tal modo autentica, priva di retorica, finalmente pura e libera da ogni con dizionamento culturale. La natura intuitiva della poesia La rivendicazione del potere conoscitivo del linguag gio poetico, un aspetto che Pascoli ritiene determinante nella sua vocazione letteraria, si accompagna a una nuova concezione della poesia: quest ultima non sarà più fondata sulla logica razionale del reale, che si limita a distinguere e catalogare, ma sull intuizione e sull immaginazione. La poesia diventa il luogo della conoscenza istintiva delle co se, della loro riscoperta con uno sguardo pieno di stupore, grazie al quale si può penetra re nella profondità della natura, nella sua più intima e recondita essenza, nel mistero e nell «abisso della verità . L emozione e la sensibilità percettiva del «fanciullino possono così rivelare il valore segreto che risiede anche negli oggetti più umili. La candida contemplazione della real tà ne rivela aspetti di solito considerati di minor rilievo e dunque trascurabili, dei quali vengono invece scoperti i significati nascosti, che si annidano sotto l apparenza. Dentro il mistero delle cose Il carattere alogico, ossia estraneo alla logica, in qual che modo dissonante, della poesia (un idea che Pascoli condivide con i simbolisti france si) permette così di esplorare territori miste riosi, scoprendo cose che «sfuggono ai nostri sensi e che non possono essere conosciute a un livello razionale. Per questo la parola poetica non descrive né interpreta la realtà: piuttosto la crea. Conseguenza di questo atteggiamento irrazionalistico è la ricerca di un linguaggio poetico che permetta, grazie a un ingegnosa e improvvisa illuminazione, di mostrare, con collegamenti spesso solo sottintesi, analogie e relazioni impreviste tra gli oggetti. Secon do Pascoli la poesia è un attività per lo più metaforica, che recupera le voci della natura e adotta una lingua che è ancora in una fase pre-grammaticale, come avviene nell infan Adriano Cecioni, Primi passi, 1868 ca. Firenze, Galleria d Arte Moderna.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi