Il «nido», la poesia, la fama

Il secondo Ottocento in sintesi Trasferito nei licei di Massa e poi di Livorno, Pascoli chiama a vivere con lui le sorelle Maria e Ida, ricostruendo un ambiente familiare, un «nido protettivo e rassicurante. Dopo qualche anno Ida si sposa e il poeta, disperato per quello che gli appare un tradimento, riversa su Maria un affetto esclusivo e quasi maniacale. Nel 1891 Pascoli pubblica la sua prima raccolta di poesie, Myricae: è riconosciuto come uno dei migliori poeti italiani. \ Il «nido , la poesia, la fama La ricostruzione del nucleo familiare e il legame con le sorelle Nel 1884 Pascoli viene trasferito al liceo di Massa, dove riesce a portare con sé le sorelle, che le vicende familiari avevano relegato prima in un convento nel Forlivese, poi presso una zia. L ormai trentenne Giovanni può così ricostituire il nucleo familiare, che mantiene unito anche dopo il suo trasferimento nel liceo di Livorno, dove insegna fino al 1895. Il legame con le sorelle, strette intorno a lui all interno del tanto desiderato «nido , perpetua o almeno così vorrebbe Giovanni la condizione infantile, recuperata con un affetto totalizzante, quasi maniacale, che esclude ingerenze esterne ed esige la castità e il culto della memoria dei genitori. Il tradimento di Ida Alla fine del 1894, però, Ida si fidanza e pochi mesi dopo si sposa: Pascoli ne è sconvolto, considera il matrimonio della sorella come un affronto, un tradimento e, cosa ancora più grave, un attentato all integrità del «nido . Costretto a Roma da un incarico ministeriale, riversa su Maria la propria disperazione: «Come farò a dormire questa notte? queste altre notti? Come passerò questi giorni? Oh! povero Giovanni! . Il 1895, anno delle nozze di Ida, diventa per Giovanni «l anno terribile : «Non sono sereno: sono disperato. Io amo disperatamente angosciosamente la mia famigliola che da tredici anni, virtualmente, mi sono fatta e che ora si disfà, per sempre . Il lavoro poetico Nel frattempo il nome di Pascoli si è imposto sulla scena letteraria: dopo aver pubblicato solo su rivista e occasionalmente i suoi versi, nel 1891 dà alle stampe Myricae, il suo primo libro. Ma si tratta di una pubblicazione quasi clandestina: il timido poeta, quasi vergognandosi dei suoi testi, chiede che il libretto (che comprende 22 poesie) esca in sole cento copie. L anno dopo, finalmente, viene preparata un edizione a più ampia tiratura (72 poesie), che rivela Pascoli come uno dei migliori poeti italiani. Contemporaneamente, un suo poemetto in lingua latina, Veianius, vince l importante il CARATTERE Una personalità complessa P er avere un idea della complessa personalità di Pascoli basterebbe affidarsi alla sua biografia o, meglio ancora, alla lettura dei suoi versi, in cui un diffuso simbolismo e oscuri sottintesi rivelano gli elementi della sua sofferenza esistenziale: ansia, inquietudine, vergogna, sessualità repressa, senso di colpa. Il vittimismo Duramente segnato dal trauma della morte del padre, Giovanni vive nel costante angoscioso ricordo di quel lutto mai risolto e nel rimpianto della perduta condizione infantile, su cui proietta desideri e nostalgie. L età adulta lo spaventa, con il suo carico 324 di responsabilità, e ad essa egli oppone il disperato bisogno di un ancoraggio sicuro al proprio piccolo universo privato: solo il «nido lo preserva dal mondo e dalle sue stesse pulsioni. Quel microcosmo, condiviso con le sorelle, il cane Gulì, un merlo dall ala rotta e una capretta, e consacrato con altarini e reliquie al ricordo ossessivo dei cari scomparsi, può sembrare una macabra prigione di campagna dove, più che la protezione, Pascoli cerchi la segregazione. Non c è dubbio, d altronde, che la sensibilità del poeta abbia molte caratteristiche nevrotiche e maniacali, e non a caso è diventata oggetto di studi e indagini psicanalitiche. L ansia sotto la superficie Le sue esigenze affettive, soddisfatte dal rapporto con le sorelle-madri, il senso del proibito che avvolge e inibisce ogni espressione della sessualità, la tutela del «nido da cui allontanare ogni minaccia di profanazione, il rifiuto delle tentazioni sociali e mondane sono ossessioni che lo legano a pochi salvifici valori: l innocenza, il candore, l amore per la semplicità e per le piccole cose che affiorano dai suoi versi apparentemente semplici. Sta a noi lettori cogliere dietro le sue immagini infantili di pace e serenità il drammatico groviglio di una personalità irrisolta.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi