Il tesoro della letteratura - volume 3

Il Decadentismo 30 35 40 45 50 55 60 65 nalmente e le cui parole o il cui riso spezzavano la visione e lo riconducevano bruscamente alla realtà, nel salottino, a terra, un tumulto si levava nella sua anima, un bisogno di vendicarsi della tristezza sofferta, una furia di insudiciare a forza di turpitudini i ricordi di famiglia, un desiderio violento di ansare su cuscini di carne, di esaurire fino all ultima goccia le più veementi e acri follie carnali. Altre volte ancora, quando la malinconia lo incalzava, quando, nel piovoso tempo autunnale, lo assaliva l avversione per la strada, per la casa, per il cielo di fango giallastro, per le nuvole di asfalto, si rifugiava in quel ridotto,5 agitava leggermente la gabbia e la guardava riflettersi all infinito nel giuoco degli specchi finché i suoi occhi ubriachi si accorgevano che la gabbia non oscillava più ma tutto il salottino vacillava e girava empiendo la casa di un valzer rosa. Inoltre, al tempo in cui credeva necessario mostrarsi eccentrico, Des Esseintes aveva creato mobili fastosamente strani, dividendo la sua sala in una serie di nicchie variamente tappezzate, che potevano ricollegarsi per una sottile analogia, per un vago accordo di tinte allegre o fosche, delicate o barbare, al carattere delle opere latine o francesi a lui care. Allora si installava in quella nicchia la cui decorazione gli sembrava meglio corrispondere all essenza stessa dell opera che il suo capriccio del momento gli faceva leggere. Infine aveva fatto preparare un alta sala destinata a ricevere i suoi fornitori. Essi entravano, si sedevano l uno accanto all altro in stalli6 di chiesa, e allora egli saliva in una cattedra magistrale e faceva una predica sull eleganza invitando i suoi calzolai e i suoi sarti a conformarsi nel modo più assoluto ai suoi brevi7 in fatto di taglio, minacciandoli di una scomunica pecuniaria8 se non seguivano alla lettera le istruzioni contenute nei suoi monitorii e nelle sue bolle.9 Si acquistò così la reputazione di eccentrico e la completò vestendo abiti di velluto bianco, panciotti ricamati d oro, mettendosi, a guisa di cravatta, un mazzo di viole nella scollatura della camicia, dando ai letterati desinari10 di cui si parlava in tutta la città, uno fra gli altri, ripreso dal diciottesimo secolo, in cui, per celebrare il più futile degli infortuni, aveva organizzato un banchetto di lutto. La sala da pranzo era tappezzata di nero, aperta sul giardino improvvisamente trasformato, dai viali impolverati di carbone, la piccola vasca cinta da un parapetto di basalto e riempita d inchiostro, i boschetti pieni di pini e di cipressi. Il desinare era stato servito su di una tovaglia nera, decorata con canestrini di viole e di scabbiose,11 illuminate da candelabri in cui ardevano fiamme verdi e candelieri fiammeggianti di ceri. Mentre un orchestra nascosta suonava marce funebri, i convitati erano stati serviti da negre nude con pianelle12 e calze di tessuto d argento cosparso di lacrime.13 Erano stati serviti, in piatti orlati di nero, brodo di tartaruga, pane di segale russa, olive di Turchia, caviale, bottarga di muggini,14 pasticci affumicati di Francoforte, selvaggina in salse color liquerizia o lucido da scarpe, creme di tartufi, creme ambrate al cioccolato, sformati all inglese, prugne, conserve di uva, more, ciliege 5 ridotto: stanza. 6 stalli: sedili. 7 ai suoi brevi: alle sue indicazioni. 8 scomunica pecuniaria: multa in denaro. 9 monitorii bolle: sono ammonizioni ec- clesiastiche; infatti qui Des Esseintes nel dare istruzioni ai suoi fornitori veste, per scherzosa bizzarria, i panni di un predicatore religioso. 10 desinari: pranzi e cene. 11 scabbiose: la scabbiosa o scabiosa è un erba che produce fiorellini di colore rosato. 12 pianelle: pantofole. 13 lacrime: gocce di cristallo a forma di lacrima. 14 bottarga di muggini: uova di cefali sa- late ed essiccate. 285

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi