Gli aspetti formali

Giovanni Verga I Malavoglia in sintesi Gli aspetti formali Le tecniche narrative Nei Malavoglia sono presenti tutte le tecniche che caratterizzano la produzione novelli stica e romanzesca della fase verista di Verga e che fanno di lui un grande sperimentatore, capace di innovare profondamente lo stile narrativo rispetto ai modelli del realismo ottocentesco. Anche nel romanzo dei Malavoglia Verga persegue il principio dell impersonalità. La voce narrante è dunque un anonimo personaggio popolare che regredisce al livello della comunità. Il lettore può tuttavia riconoscere il pensiero di Verga poiché l autore ricorre allo straniamento. Egli si immedesima nel popolo e ne condivide pensieri e mentalità. Un azione onesta e onorevole può così diventare incomprensibile ed errata soltanto perché non porta a nessun guadagno. Esprimendo una mentalità collettiva, che segue una logica esclusivamente economica, il narratore suscita lo sdegno del lettore. Impersonalità e straniamento L autore infatti rimane fedele al principio dell impersonalità e a un criterio di pura registrazione dei fatti, affidando la narrazione a una voce popolare interna al villaggio e regredendo al livello della comunità. Per far traspa rire il proprio personale punto di vista, Verga ricorre a un effetto di straniamento, im medesimandosi nell ottica degli abitanti del paese proprio per dar modo al lettore di co glierne la natura malevola. Ciò accade quando la dirittura morale di alcuni personaggi (i cui comportamenti, dunque, il lettore è portato a giudicare in maniera positiva) viene vista negativamente dalla collettività, che giudica il senso delle azioni dei singoli esclusi vamente sulla base del parametro dell interesse economico. Per esempio: il fatto che pa dron Ntoni sia onesto e che il suo senso dell onore gli imponga di ripagare il debito ver so zio Crocifisso a costo di perdere la casa della famiglia viene giudicato incomprensibile dai compaesani, che gli rimproverano l incapacità di fare i propri interessi. Un altro esempio riguarda il naufragio della Provvidenza: è evidente che la perdita maggiore sia quella della famiglia Toscano, che vede morire in mare Bastianazzo. Ma nel le parole di un personaggio, la Vespa, nipote di zio Crocifisso, la realtà si ribalta in una valutazione paradossale: «Volete che ve lo dica? , saltò su la Vespa; «la vera disgrazia è toccata allo zio Croci fisso che ha dato i lupini a credenza. Chi fa credenza senza pegno, perde l amico, la roba e l ingegno (cap. 3). Il proverbio serve, in questo caso, a corroborare, con il suo valore sentenzioso, la giustez za della logica tutta economica qui incarnata dalla Vespa, ma in fondo condivisa dalla maggior parte della collettività. Che infatti poco più avanti si esprime in questi termini: «Che disgrazia! , dicevano sulla via. «E la barca era carica! Più di quarant onze di lu pini! (cap. 3). Il discorso indiretto libero Un altro strumento assai utilizzato nel romanzo per ga rantire l impersonalità del narratore e la sua eclissi rispetto alla realtà narrata e, nello stes so tempo, per esprimere le sensazioni e i sentimenti dei personaggi è accanto ai frequen ti dialoghi (molte sequenze sono vere e proprie scene) il discorso indiretto libero, che costituisce la principale novità della scrittura verghiana e uno strumento adottato per «raccontare gli avvenimenti come si riflettono nei cervelli e nei cuori dei suoi personaggi (Spitzer). Vediamone un esempio. All inizio del secondo capitolo, prima il sensale Tino Piedipapera si rivolge a padron Ntoni con un discorso diretto, ma subito dopo le sue pa role sono riferite, appunto, attraverso un discorso indiretto libero. Nella tabella ( p. 206), accanto all originale verghiano, possiamo verificare come sarebbe stato l intero periodo se fosse stato reso tutto attraverso il discorso diretto. 205

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi