T4 - La roba (Novelle rusticane)

Il secondo Ottocento in sintesi economica, accettata da tutti senza neppure il tentativo di contrastarla. I valori borghesi di profitto e benessere hanno ormai turbato e corrotto gli equilibri di una società secolare e immobile, conducendola alla disgregazione. un processo senza ritorno, come senza ritorno è la vicenda del manovale Gesualdo fattosi per sua disgrazia borghese. Nessuno riesce a sottrarsi al culto della «roba , la proprietà dei beni materiali diventa aspirazione di vita, unico, ossessivo fine dell esistenza umana. Chi accumula proprietà si illude di avere maggiori probabilità di sopravvivere, mettendosi al riparo dalle insidie di una società in cui ognuno può farcela soltanto a scapito degli altri. Al tempo stesso, i beni diventano parte integrante della persona, tanto che chi li possiede non è in grado di distaccarsene (come vediamo nel tragicomico epilogo della vita di Mazzarò, protagonista della novella La roba). Il mondo contadino, un tempo incontaminato e autentico, viene travolto dalla borghese logica dell interesse. I valori di guadagno e benessere irrompono in questa società: tutti sono ossessionati dalla «roba . I beni materiali identificano l individuo e ne diventano parte integrante. L ambizione rovinosa Il personaggio di Gesualdo rappresenta proprio una vittima del progresso e delle spietate leggi del determinismo verghiano: ancora ingenuamente fiducioso di poter far convivere «roba e affetti, finisce per soggiacere alla legge crudele che vede l una nemica degli altri. D altro canto, per quanto arricchitosi, egli resta e resterà per sempre un villano , che ha faticato tanto per entrare nel mondo dei signori solo per scoprire che la morale economica che vi regna (e a cui si è dovuto adeguare) lo ha condotto alla solitudine, all inaridimento e all incomunicabilità con i suoi cari. Il cancro che lo porta alla tomba è, in questo senso, metaforicamente lo sfacelo della sua «roba destinata a essere sperperata, in un connubio tragico e significativo: perdere la «roba è, in fondo, come perdere la vita. Il protagonista di Mastro-don Gesualdo è l esempio di cosa accade a chi tenta di cambiare il proprio destino. Gesualdo riesce ad accumulare ricchezze e a elevarsi al rango di don , ma le sue origini non gli consentono di essere accolto tra i nobili. Egli è condannato alla solitudine e a perdere la «roba . T4 La roba Novelle rusticane Il motivo verghiano della «roba è perfettamente esemplificato dalla novella omonima, pubblicata inizialmente nel dicembre del 1880 nella Rassegna settimanale di politica, scienze, lettere e arti e poi compresa nella raccolta Novelle rusticane. Il protagonista è Mazzarò, un uomo che, da bracciante sfruttato, si appropria a poco a poco delle terre e dei beni del suo padrone, diventando ricco. Il possesso come ragione di vita 5 10 Il viandante1 che andava lungo il Biviere di Lentini,2 steso là come un pezzo di mare morto, e le stoppie riarse della Piana di Catania, e gli aranci sempre verdi di Francofonte, e i sugheri grigi di Resecone, e i pascoli deserti di Passaneto e di Passanitello,3 se domandava, per ingannare la noia della lunga strada polverosa, sotto il cielo fosco dal caldo, nell ora in cui i campanelli della lettiga4 suonano tristamente nell immensa campagna, e i muli lasciano ciondolare il capo e la coda, e il lettighiere5 canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: «Qui di chi è? , sentiva rispondersi: «Di Mazzarò . E passando vicino a una fattoria grande quanto un paese, coi magazzini che sembrano chiese, e le galline a stormi accoccolate all ombra del pozzo, e le donne che si mettevano la mano sugli occhi6 per vedere 1 Il viandante: si tratta di un soggetto in- determinato, uno qualsiasi che cammina e osserva, proiettando sulla realtà il proprio commento soggettivo. 2 Biviere di Lentini: bacino paludoso (nel corso del Novecento prosciuga- 184 to e poi ricostruito artificialmente) nei pressi di Lentini, nell attuale provincia di Siracusa. 3 Piana di Catania Francofonte Resecone Passaneto Passanitello: tutte località tra il Catanese e il Siracusano. 4 lettiga: carro di trasporto per passeg- geri. 5 lettighiere: conducente della lettiga. 6 si mettevano occhi: per ripararsi dal sole e vedere meglio.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi