Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento 35 40 aver maturato ed esser sorta spontanea come un fatto naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore; che essa non serbi nelle sue forme viventi alcuna impronta della mente in cui germogliò, alcuna ombra dell occhio che la intravvide, alcuna traccia delle labbra che ne mormorarono le prime parole come il fiat creatore;9 ch essa stia per ragion propria, pel solo fatto che è come dev essere, ed è necessario che sia, palpitante di vita ed immutabile al pari di una statua di bronzo, di cui l autore abbia avuto il coraggio divino di eclissarsi e sparire nella sua opera immortale. 9 il fiat creatore: il momento in cui si crea (con allusione alle parole fiat lux, contenu- te nella Bibbia, Genesi, 1, 3, riferite al primo atto compiuto da Dio subito dopo la creazione del cielo e della terra, quando ordinò che fosse fatta la luce). Dentro il TESTO Un avviso ai lettori Le coordinate teoriche del Verismo verghiano Il coraggio di scomparire 160 I contenuti tematici In questa introduzione sotto forma di lettera, Verga espone all amico Salvatore Farina i fondamenti della propria poetica e le opzioni stilistiche che segnano la sua adesione al Verismo. Si tratta, in realtà, di spiegazioni offerte al proprio pubblico di lettori, presumibilmente disorientati dal cambiamento di registro dell autore, ora consacratosi al vero dopo una corposa produzione letteraria all insegna della ridondanza e della finzione romantica e sentimentale. Secondo il nuovo Verga verista, la narrativa (il documento umano, r. 2) in quanto espressione di una nuova scienza (la scienza del cuore umano, r. 24), dovrà basarsi sulla rappresentazione di fatti realmente accaduti (i fatti diversi, r. 26), ricostruirli con scrupolo scientifico (r. 14) e riportarli sulla pagina usando il linguaggio popolare. L autore rinuncerà a ogni invenzione e abbellimento estetico per perseguire unicamente uno scopo documentario: a tal fine egli si eclisserà, in modo da eliminare ogni intrusione interpretativa nella vicenda e far sì che l arte parli da sola, senza filtri e mediazioni (l opera sembrerà in tal modo essersi fatta da sé, r. 33). Una tale poetica comporta la rinuncia agli ingredienti essenziali del romanzesco per concentrarsi solo sul fatto nudo e schietto, anche a costo di sacrificare l effetto della catastrofe (r. 18), vale a dire la conclusione a effetto delle vicende, il cui epilogo starà invece al lettore intuire. un principio teorico, questo, a cui Verga si atterrà nella pratica, come vedremo nei finali sottintesi e non esplicitati apertamente delle novelle Rosso Malpelo ( T2, p. 163) e La Lupa ( T3, p. 178). Le scelte stilistiche Nel testo Verga delinea una prospettiva futura, nella quale il perfezionamento dell impersonalità potrà permettere una totale coincidenza tra realtà e romanzo, fatto e narrazione. Ma come rendere possibile tale effetto? Verga utilizza l espressione eclissarsi e sparire (r. 40): con il primo verbo, egli indica la necessità che l autore elimini ogni traccia di sé e del suo lavoro, servendosi delle medesime parole semplici e pittoresche della narrazione popolare (r. 5); con il secondo, si chiarisce il risultato di tale invisibilità sul lettore, che potrà cogliere autonomamente i rapporti di causa ed effetto delle situazioni e delle passioni umane (r. 30), senza percepire la presenza della mano dell artista (r. 32).

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi